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IMMIGRAZIONE: RAGAZZO ROMENO BRUCIA IN AREA ABBANDONATA

(ANSA) – MILANO, 24 SET – Gli altri come lui – ragazzi venuti dalla Romania per trovare in Italia ancor piu’ miseria e sfruttamento – hanno preso un pezzo di cemento e ci hanno costruito un vaso per sistemarci un mazzo di fiori bianchi e rossi. E’ il loro primo ricordo per il povero Daniele Mariano, 14 anni, arrivato dall’Est otto mesi fa, morto carbonizzato la scorsa notte nella palazzina diroccata in cui aveva trovato rifugio. La candela che Daniele teneva accesa nella sua stanza, un antro ricavato tra le macerie, dev’essere caduta e ha appiccato il fuoco a stracci e materasso. Per il ragazzo romeno non c’e’ stato scampo: e’ morto tra fumo e fiamme prima che gli altri giovani sventurati accampati li’ dentro potessero tentare di salvarlo. Lo scenario di questa ennesima disgrazia dell’immigrazione piu’ dura e sofferta e’ in via Trento a Sesto San Giovanni. E’ un’area delle ex Acciaierie Falck, quelle che furono tra le cattedrali della Sesto industriale e operaia. Chiamarla ‘area dismessa’ e’ un’eufemismo. Sembra piuttosto un villaggio in zona di guerra, sottoposto a intenso bombardamento: macerie dappertutto, immondizia, palazzine malconce e cadenti nelle quali hanno trovato rifugio gli ultimi clandestini, romeni soprattutto, giovanissimi e anche bambini. Nella palazzina risulta che vivessero una trentina di persone. L’incendio e’ divampato attorno a mezzanotte. ”Daniele era qui da 8 mesi – raccontano due ragazzi romeni piu’ grandi di lui, tornati nell’area dopo la tragedia e il successivo intervento della forza pubblica -. Ieri sera e’ andato a dormire verso le 9 e mezza. Verso mezzanotte e’ cominciato a bruciare tutto quello che c’era dentro. Quando noi ci siamo accorti che tutto bruciava, le fiamme erano ormai troppo alte”. Vigili del fuoco, ambulanza, carabinieri e polizia sono arrivati sul posto. Non c’era piu’ niente da fare per Daniele, colto nel sonno dall’incendio. Il corpo era carbonizzato, irriconoscibile. A dargli un’eta’ e un nome sono stati altri giovani romeni irregolari che vivono nell’ex area Falck, ascoltati nella notte dai carabinieri: primo fra tutti il fratellastro ventenne, ma anche una coppia con bambini piccoli. Domani sara’ fatta l’autopsia sulla salma. La notizia della tragedia e’ arrivata in Romania, ed e’ atteso l’arrivo a Milano dei genitori del ragazzo. Nessun dubbio, da parte degli investigatori, sull’ accidentalita’ del fatto. Nessun dubbio anche sul lavoro al quale Daniele era costretto – lui come altri ragazzini dell’Est – dalle bandi di sfruttatori dei giovani romeni: elemosina ai semafori, quando non si tratta di prostituzione minorile. Tra i commenti alla tragedia, quello del vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Milano, Riccardo De Corato: ”Ogni morte, e in particolare quella di un bambino, e’ sempre una dolorosa sconfitta. Ma questo dramma puo’ generare anche una nuova presa di coscienza del gigantesco e crescente problema della tratta dei minori, criticita’ non solo di Milano e provincia, ma di tutte le grandi aree metropolitane”. ”Senza alcuna punta di polemica, ma per una maggiore comprensione – ha sottolineato De Corato – chi accusa le istituzioni per gli sgomberi nelle baraccopoli o nei fatiscenti edifici dismessi, dimentica forse che questi interventi servono a garantire la sicurezza degli stessi occupanti abusivi”. 

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