(ANSA) – ROMA, 23 SET – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) "non valuta positivamente" le norme del governo che rendono più difficile il ricongiungimento familiare. "Tuttavia – aggiunge l’Unhcr – accogliamo con favore l’esonero dei beneficiari di protezione sussidiaria dai requisiti di reddito più stringenti introdotti dal decreto". Riguardo alle norme sul diritto d’asilo, l’Unhcr apprezza le modifiche apportate alla prima versione del decreto: "Ora, in caso di diniego all’asilo da parte della commissione territoriale – spiega l’Alto commissariato – il richiedente non potrà essere allontanato prima di poter fare ricorso. Inoltre, il ricorso sospende il rimpatrio". L’Unhcr ricorda che "negare a un richiedente la possibilità di fare appello può esporlo al rischio di persecuzione e tortura nel suo paese". Inoltre, l’Alto commissariato precisa che, per la Convenzione di Ginevra, "l’eventuale reato di immigrazione clandestina dovrebbe escludere dalla sua applicazione i rifugiati". Secondo le stime Unhcr, in Italia da gennaio ad agosto sono state esaminate 11 mila richieste di asilo. All’8% dei richiedenti è stato riconosciuto lo status di rifugiato. (ANSA).
IMMIGRAZIONE: UNHCR, NON POSITIVE NORME SU RICONGIUNGIMENTO
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