Citta' del Vaticano, 4 febbraio 2015 – Voluta fortemente da Papa Francesco, il Vaticano ha lanciato la Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, puntando il dito contro un abominevole fenomeno di cui sono vittime ormai milioni di persone, per lo piu' donne e bambini. Una offensiva contro la tratta degli esseri umani che trovera' il suo culmine il 6 e l'8 febbraio prossimi.
Quest'ultima data, infatti, e' quella scelta per la Giornata mondiale, che sara' proposta a tutte le comunita' cattoliche del mondo in concomitanza con la festivita' dedicata alla santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese canonizzata nel Duemila, mentre venerdi' a Roma, presso la Basilica dei Santissimi Apostoli si terra' una fiaccolata ed una preghiera alla quale prenderanno parte tre cardinali e responsabili di altrettanti dicasteri vaticani: il cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Societa' di vita apostolica; il cardinale Antonio Maria Veglio', Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti; il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
E' stato lo stesso Papa Francesco ad intervenire a piu' riprese per denunciare la tratta definito "crimine contro l'umanita'". Una tragica realta', ha denunciato oggi la Santa Sede nel corso di una conferenza stampa in Vaticano, "in continuo aumento". Secondo i dati ufficiali dell'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) nel 2014, e' stato fatto notare, c'e' stato un incremento del 335% del numero delle donne nigeriane arrivate sulle sole coste italiane. 1.454 contro le 433 dell' anno precedente, mentre ognianno circa 2,5 milioni di persone sono vittime del traffico e della riduzione in schiavitu'.
Il Vaticano ha poi denunciato il fatto che il 70% sono donne e minori che spesso "subiscono abusi e violenze inaudite". Tra gli indicatori delle vittime di tratta, e' emerso oggi nel corso della conferenza stampa, si rilevano i riti woodo, i viaggi, gli abusi sessuali in Libia, l'arrivo in Italia con l'inizio dello sfruttamento per ripagare il debito.
Particolarmente toccante la testimonianza di suor Valeria Gandini, che lavora a Palermo. "Ultimamente le ragazze sulla strada sono aumentate e sono sempre piu' giovani. Spesso – ha riferito la religiosa – si tratta di ragazze arrivate con i barconi. Succede anche che nei Centri di Accoglienza alcuni gruppi lavorano sulle ragazzine piu' giovani per avviarle sulla strada. Le incontriamo in citta' e ci raccontano di provenire da Centri di Accoglienza di varie parti della Sicilia". "Spesso – ha poi aggiunto la religiosa – mi sono chiesta e mi chiedo ancora: Cosa ci dicono queste donne-bambine, nude, sulle nostre strade, a tutte le ore? Cosa ci dicono? Che nome dare ai clienti che sono i nostri nonni, mariti, fidanzati, figli, fratelli?"