(ANSA) – TREVISO, 5 DIC – "Riconosco di aver detto una cosa grave e soprattutto in un luogo sbagliato. E’ stato uno sfogo da osteria, non lo ripeterei né in consiglio comunale né altrove". Il giorno dopo l’ondata di sdegno che lo ha investito, il consigliere leghista di Treviso Giorgio Bettio chiede scusa per aver invocato "metodi da Ss" contro gli immigrati violenti riproponendo 60 anni dopo l’agghiacciante rappresaglia nazista "per uno dei nostri, dieci dei loro". "E’ stata un’espressione dettata semplicemente dalla rabbia – prova a giustificarsi – E’ fuori discussione come sia imperdonabile il riferimento alla polizia di Hitler", ammette, chiedendosi però perché le sue parole abbiano avuto tanta risonanza rispetto a certe frasi pronunciate da "elementi della Lega ben più pesanti di me". Forse, riflette, si tratta di un "segnale" e lo stesso Bettio arriva a riconoscere "che questo bombardamento di notizie e suggestioni sugli stranieri ci sta provocando un nervosismo eccessivo. Occorrerebbe che tutta la politica fosse capace di raffreddare gli animi". E per far intendere che molti sono ‘nervosi’ come lui, butta là: "Fancamente mi hanno dato fastidio quelli che oggi, incontrandomi nei bar o per la strada, mi hanno espresso la loro solidarietà facendomi i complimenti per quello che ho detto". Il sindaco leghista di Treviso Giancarlo Gobbo ha preso le distanze dal suo consigliere, ma il capogruppo dei Verdi nella Commissione affari sociali della Camera Tommaso Pellegrino chiede che la Lega si dissoci e lo espella dal partito. Il governatore del Veneto Giancarlo Galan ha reagito annunciando un esposto-denuncia contro Bettio perché la Regione, come rappresentante della comunità veneta, "si sente offesa da affermazioni che tendono a stravolgere un’identità culturale e sociale mai razzista, né violenta". Secondo Galan, infatti, quella di Bettio "é un’affermazione delirante, ripugnante per poter essere anche semplicemente ascoltata da chiunque in Veneto". Il Procuratore della Repubblica di Treviso Antonio Fojadelli, che vuole esaminare i verbali prima di contestare qualsiasi tipo reato (da istigazione all’odio razziale ad apologia di fascismo o altro), sbotta: "Stiamo andando fuori di senno, ad un certo punto è ovvio che si rischia di dover far intervenire il codice penale". Intanto anche i Verdi Gianfranco Bettin e Paride Danieli hanno deciso di presentare un esposto: "Secondo noi questo è un atto di apologia del nazismo, un proclama razzista e xenofobo", dice Bettin ricordando quando il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni "si augurò la riapertura dei forni crematori, ovviamente per arrostire gli immigrati". Il sen.Paolo Giaretta, segretario regionale del Partito Democratico veneto, chiede al sindaco di Treviso di rifiutare l’appoggio del consigliere Bettio dopo le sue "inqualificabili dichiarazioni". Dichiarazioni che per il presidente della comunità ebraica di Venezia Vittorio Levis "sono inaccettabili per ogni persona civile, non solo per gli ebrei, e frutto di una campagna dai toni sempre più aggressivi e criminogeni che nelle menti più deboli possono portare a conseguenze incontrollabili e gravissime". (ANSA).
IMMIGRAZIONE:CONSIGLIERE TREVISO SI SCUSA, HO SBAGLIATO
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