CITTA’ DEL VATICANO
(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 18 LUG – Di fronte ai provvedimenti della Ue e del governo italiano sull’immigrazione molti difensori delle radici cristiane dell’Europa tacciono. La Chiesa, invece, non smette di farsi sentire, sottolineando come l’accoglienza dello straniero sia alla base dell’identità europea. E’ quanto afferma in un editoriale "Popoli", la rivista internazionale dei gesuiti, che si chiede "che fine abbiano fatto i difensori delle radici cristiane dell’Europa" nel momento in cui, "sui temi della sicurezza e dell’immigrazione, l’Unione europea e il governo italiano hanno scelto la cosiddetta "tolleranza zero", che a volte sembra semplicemente intolleranza". Questi provvedimenti, che secondo i Gesuiti "rivelano una miopia nell’affrontare il fenomeno dell’immigrazione, riduttivamente inteso come problema di ordine pubblico" non sembrano suscitare "dubbi o proteste", "specie tra i cosiddetti ‘teo-con’ o ‘atei devoti’ e nelle loro aree politiche di riferimento", soggetti che "si accodarono a Giovanni Paolo II ai tempi della discussione sul loro inserimento (mancato) nel preambolo della Costituzione europea non senza qualche forzatura e strumentalizzazione". Di fronte al tacere di questi, scrivono i Gesuiti, citando Benedetto XVI "la Chiesa non smette di farsi sentire" sul tema dell’accoglienza. Rimane "lo sconcerto" del cristiano "per la sfrontata furbizia di chi, in nome dei propri interessi di bottega, nei giorni pari riscopre la propria irrinunciabile identità cristiana e in quelli dispari accusa la Chiesa di ingenuo buonismo".
IMMIGRAZIONE:GESUITI, DOVE SONO ORA TUTORI RADICI CRISTIANE?
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