TORINO
(ANSA) – TORINO, 17 NOV – Ostriche e champagne a casa del funzionario della Prefettura di Torino era il prezzo per l’immigrato cinese che poteva così, con documenti fasulli, entrare clandestinamente in Italia con la scusa di un inesistente posto di lavoro. E’ uno degli aspetti più folcloristici di un’importante inchiesta della Procura di Torino sull’immigrazione clandestina. In carcere sono finite nove persone, due sono state messe agli arresti domiciliari e altre quattordici indagate a piede libere. In carcere è finita, tra gli altri, la responsabile del settore lavoro dello sportello unico per l’immigrazione della Prefettura di Torino, ma anche il titolare di uno studio di consulenza del lavoro e una coppia di cinesi che aveva come referente il funzionario della prefettura. Tra gli indagati ci sono anche un altro impiegato dello sportello unico, un ufficiale di polizia giudiziaria della polizia di stato in servizio in Prefettura e un vigile urbano. Sotto inchiesta una prima tranche di 200 ingressi, di cui oltre 100 per cinesi. Gli altri riguardano pakistani e bengalesi. La funzionaria della Prefettura era specializzata nella gestione delle pratiche dei cinesi. Le altre false attestazioni venivano fatte dallo studio di consulenza.
DAM/
IMMIGRAZIONE:’REGALI’A DIRIGENTE PREFETTURA TORINO,ARRESTATA
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]