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Impronte. Governo: “Accuse indegne, andremo avanti”

Maroni: "È battaglia di civiltà". Pd e Idv: "Ascoltare il Parlamento Europeo" Roma – 10 luglio 2008 – "Il governo italiano andrà avanti fino in fondo, nel pieno e totale accordo con la Commissione Europea" perché censire i campi nomadi e restituire dignità a chi vi abita "é una battaglia di civiltà". Continueranno quindi "le operazioni di censimento che dovranno terminare entro il 15 ottobre", e già "a fine luglio ci sarà un primo report" sull’andamento della raccolta dati.

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni risponde così alla risoluzione del Parlamento Europeo , dicendosi "rattristato e indignato" dal voto di oggi.

"Il Parlamento europeo ha deciso di non ascoltare la Commissione e di votare nonostante la richiesta del commissario Jacques Barrot di sospendere la votazione" ha sottolineato oggi Maroni in una conferenza stampa congiunta con i colleghi ministri Andrea Ronchi (Politiche comunitarie) e Franco Frattini (Esteri).

Anche Ronchi ha respinto "con forza ed indignazione" la risoluzione del Parlamento Europeo, definendola "una delle pagine peggiori delle istituzioni europee". L’accusa di razzismo dell’Europarlamento, ha osservato il ministro per le Politiche Comunitarie, è "infondata, moralmente inaccettabile e la respingiamo al mittente".

Il ministro degli Esteri Franco Frattini parla invece di "un voto pregiudiziale e politico". Il titolare della Farnesina ha spiegato che il governo italiano si aspettava di essere ascoltato dal Parlamento e dalla Commissione europea prima di un qualsiasi giudizio sulla raccolta delle impronte digitali. E invece il Parlamento europeo "ha votato senza ascoltare e senza rispettare"

"La Commissione Europea è l’unico organismo competente a valutare la legittimità del provvedimento" sul censimento dei campi nomadi, ha aggiunto Frattini, ribadendo che il voto di oggi "non impedirà al governo di andare avanti su una legislazione assolutamente conforme alle norme europee".

L’opposizione: "Governo si adegui alla risoluzione"

"Lo si voglia o no, e questo oggi viene confermato a Strasburgo, la raccolta delle impronte per i bambini Rom evoca odiose discriminazioni" dichiara il titolare degli Interni del governo ombra del Pd Marco Minniti. "Si tratta oggi di non isolarsi nel panorama europeo – aggiunge  – su questioni peraltro così delicate e rilevanti, sia dal punto di vista dei valori sia dal punto di vista degli effetti pratici".

"Bisogna saper ascoltare – conclude Minniti -. I latini dicevano ‘cave a consequentiariis’, guardati cioé da coloro che rimangono prigionieri di una irragionevole coerenza. A volte cambiare idea e fermarsi può essere segno di saggezza".

Anche il senatore Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori suggerisce: "Il ministro Maroni prenda atto della decisione dell’Europarlamento e sospenda immediatamente la raccolta delle impronte digitali nei campi rom".

"A chi vuole schedare i bambini rom – ha spiegato Belisario – noi dell’Italia dei Valori abbiamo già risposto con indignazione. Non si tratta di moralismo ipocrita da parte dell’opposizione, ma di puro e semplice razzismo della maggioranza  Altra cosa, invece, è consentire a tutti i cittadini la sicurezza: l’Italia deve rimanere ospitale con chi é in fuga per una vita più degna e dura con chi delinque".

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