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In Emilia Romagna è più facile integrarsi

Seguono Friuli, Lombardia e Lazio. Parma e Reggio Emilia le città migliori. Rapporto del CNEL Roma – 13 luglio 2010 – Vuoi vivere meglio? Se sei un cittadino straniero in Italia, non ci sono dubbi: vai a Parma o a Reggio Emilia.

Ad incoronare le due città emiliane, è il VII Rapporto Cnel sugli Indici d’integrazione degli immigrati in Italia, reso noto oggi a Roma. La fotografia dello stato d’integrazione del Paese si basa su una serie di parametri tra cui gli indici d’inserimento occupazionali e sociali che per il secondo anno consecutivo, decretano l’Emilia Romagna come la regione con il più alto potenziale d’integrazione a livello nazionale.

L’Emilia Romagna, con un valore di 60,82 (su una scala da 1 a 100) determinato dalla sintesi di diversi indicatori, si piazza al primo posto della classifica assoluta per l’inserimento sociale degli immigrati; precedendo il Friuli Venezia Giulia (59,29), la Lombardia e il Lazio (57).

Difficoltoso invece l’inserimento nelle regioni centro-meridionali come l’Abruzzo, la Puglia e la Sardegna, ultima regione d’Italia con il punteggio più basso. Le province di Nuoro e Oristano sono in fondo alla classifica delle città, nelle prime  posizione troviamo invece, dopo Parma e Reggio Emilia, Vicenza, Prato e Trieste.

Nella graduatoria differenziale, basata sullo scarto relativo ai dati relativi ai cittadini italiani e quelli degli stranieri, è la Sicilia a risultare  la migliore città ad offrire le condizioni d’inserimento socio-occupazionale più paritarie. Enna, Palermo, Catania e Siracusa sono, infatti, le province che dimostrano la più evidente parità proprio nelle opportunità d’inserimento.

Infine il Rapporto del Cnel ribadisce che "l’aumento degli immigrati non si traduce in un automatico aumento proporzionale delle denunce penali nei loro confronti". Ci sono, però, alcune criticità: "Le maggiori collettività africane (Marocco, Senegal, Tunisia, Nigeria ed Egitto) totalizzano il 29,6% delle denunce presentate contro gli stranieri a fronte di una quota del 18,7% sui soggiornanti".

Marco Iorio

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