(ANSA) – ROMA, 20 gen – "Siamo tutti figli di Mary Begum". Con queste parole, scritte su uno striscione in arabo e in italiano, la comunità bengalese della capitale, raccolta stamani a piazza Vittorio, ha voluto esprimere il proprio dolore per la morte di Mary Begum e suo figlio Hasib, i due bengalesi rimasti uccisi una settimana fa lanciandosi dalla finestra della loro abitazione, in via Buonarroti, per sfuggire ad un incendio. Circa 300, per lo più bengalesi, le persone che hanno partecipato ai funerali, celebrati secondo il rito islamico: disposti in file orizzontali, senza scarpe e rivolti verso la Mecca, amici e conoscenti hanno salutato per l’ultima volta Mary e suo figlio. Alla famiglia Begum non è mancato neanche il sostegno dei comitati di quartiere delle istituzioni locali, erano presenti infatti l’assessore capitolino alle politiche sociali Raffaela Milano e il presidente del I Municipio Giuseppe Lobefaro. Il marito Babol, accompagnato dal figlio sopravvissuto al rogo, è arrivato sulla piazza solo al termine del rito, durato circa 3 minuti, come previsto dalla tradizione islamica. Nel tentativo di avvicinarsi ai due feretri per porgere l’ultimo saluto, l’uomo non ha retto l’emozione accusando un lieve malore. Soccorso dagli operatori di un’ambulanza, Babol Begum è stato portato all’ospedale San Giovanni Addolorata per accertamenti. Domani i due feretri, accompagnati dal marito, dal figlio e dal fratello di Mary partiranno alle 13:30 dall’aeroporto di Fiumicino per il Bangladesh.(ANSA).
(20 gennaio 2007)