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Integrazione e solidarietà in spiaggia: la storia di Sonia, la bimba accudita dai turisti mentre i genitori lavorano

Roma, 17 agosto 2022 – Alle volte ciò che per alcuni non è altro che un piccolo gesto, per altri è un vero e proprio simbolo di amore. Di integrazione. Quello che sta succedendo sulle spiagge di Scauri, in provincia di Latina, ne è la dimostrazione. Questa storia inizia con una giovane mamma, Teresa, che si accorge della fatica e della sofferenza di un’altra madre senegalese, costretta a trasportarsi la sua bambina, Sonia, tutto il giorno sulle spalle per poter lavorare.

Scauri, una spiaggia e una storia di integrazione spontanea

La storia è diventata virale grazie alla scrittrice Carola Flauto che, tramite un post sui suoi social network, ha deciso di raccontare le gesta di solidarietà, di amore e di integrazione che la spiaggia di Scauri sta vivendo. Sonia ha 18 mesi, porta le treccine e tutto il giorno, in braccio alla sua mamma, viaggia lungo la spiaggia di Scauri. La madre, infatti, è una giovane senegalese che durante la stagione estiva cerca di raccogliere qualche euro vendendo vestiti, parei e intrecciando i capelli dei turisti. Un giorno il suo sguardo si incrocia con quello di Teresa, una altra mamma che, insieme alla sua famiglia, si trova in spiaggia libera. Teresa nota la fatica della donna senegalese, e le necessità della bambina che chiedeva di giocare, di mangiare.

Così si propone di tenerla per qualche ora al giorno, per alleggerirla e per far divertire Sonia. Nel giro di pochi giorni la bambina diventa parte della famiglia: gioca con i figli di Teresa, tutti insieme fanno il bagno in mare, fanno merenda con la frutta. E questo fino al ritorno della madre.

“Lei si chiama Teresa, ha poco meno di 30 anni, due figli adolescenti e in braccio una bimba nera di circa 18 mesi, Sonia. Mi guardo attorno e cerco sua madre. Ma donne africane nemmeno l’ombra. Teresa avrà forse un compagno africano, con cui ha avuto la bimba, penso, ma non è possibile perché Sonia sarebbe stata mulatta e non nero ebano. La bimba ha treccine annodate da mani di donna africana. Gioca e scherza sulla spiaggia con Teresa e i suoi figli. Teresa prepara l’asciugamani per avvolgerla subito dopo il bagnetto, le toglie il costumino bagnato. Le mette il pannolino, le da la pappa e poi l’addormenta all’ombra, nel passeggino. Sono curiosa di sapere qual è il legame tra la bimba ebano e Teresa con la sua famiglia. E così mi avvicino e, ammirando Sonia che dorme serena, cerco di sapere”, si legge sul profilo di Flauto.

“La madre è una giovane donna del Senegal che lavora sulle spiagge, vende abiti, fa treccine, e Sonia andava in giro con lei sotto al sole tutto il giorno.” racconta Teresa. “Così pian piano abbiamo iniziato a tenerla un giorno, poi due, poi tre. Prima per qualche ora, poi la bimba era contenta e così la madre me l’ha affidata.” Teresa e la sua famiglia fa vacanza a Scauri e tiene con sé la bimba, lasciando la madre serena nel suo lavoro stancante. Intanto Sonia fa la bimba. Gioca amata da Teresa e dai suoi figli. Tutta la spiaggia collabora e lei è allegra e sorridente, passa di braccia in braccia, come ad una festa tutta per lei.

La sera Teresa la riporta alla madre. Sonia piange, il più delle volte, perché vorrebbe restare con Teresa. “Ma lei è la madre”, dice Teresa, “è giusto che stia con lei la sera, a lavoro finito”. Quella di Sonia, la sua mamma e Teresa è una storia di amore, di solidarietà spontanea e di integrazione. Di gesti che non dovrebbero stupire, e invece ancora sorprendono.

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