Milano – 25 marzo 2015 – "Io sono milanese, io sono italiano" dice l’attestato consegnato stamattina a 110 bambini dal Comune di Milano. Dice una cosa vera, anche se per la legge quei bambini che crescono in città, figli di immigrati, sono stranieri.
L’evento si è svolto presso l'istituto comprensivo statale "Maffucci" di via Guicciardi, frequentato da tanti alunni di origine straniera, ed è stato uno dei tanti del festival RiGenerazioni. Forse il più significativo nella lotta per i diritti delle seconde generazioni.
"Dare un attestato di cittadinanza ai bambini e ai ragazzi che crescono a Milano e studiano nella nostra città – ha spiegato il sindaco Giuliano Pisapia – è un gesto di giustizia e di equità. Si tratta purtroppo di un gesto solo simbolico, ma fa parte di una campagna più ampia che chiede al Parlamento di intervenire. Tutti i ragazzi che crescono e studiano nel nostro Paese devono avere gli stessi diritti e, naturalmente, gli stessi doveri".
Nascita e residenza ininterrotta in Italia per 18 anni, questi i paletti imposti oggi dalla legge sulla cittadinanza alle seconde generazioni che vogliono diventare italiane. Requisiti spropositatamente rigidi, che però nel 2014 a Milano hanno comunque permesso a 589 ragazzi, una volta diventati maggiorenni, di presentare in Comune la dichiarazione per il riconoscimento della cittadinanza.
"Milano continua ad essere laboratorio di diritti civili” ha affermato stamattina l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “Anche oggi da questa scuola mandiamo un messaggio forte e chiaro a Roma affinché il Parlamento si dia una mossa. La cittadinanza non è un problema politico, ma una questione che riguarda la vita vera di bambini e ragazzi e delle loro famiglie".