(ANSA) – MILANO, 4 FEB – Per la Procura di Milano l’ attentato alla moschea di via Quaranta è stata un’ azione "di marca razzista e contraria al principio costituzionale della libertà di culto". E’ l’idea che si sono fatti inquirenti e investigatori milanesi di quanto è accaduto l’altro ieri notte in una delle due moschee milanesi, quella dove in passato ha anche predicato Abu Omar, l’imam rapito nel febbraio 2002 nell’ ambito di una extraordinary rendition. Intanto, per oggi pomeriggio, è atteso un incontro, che si terrà al quarto piano del Palazzo di Giustizia, tra il procuratore aggiunto Armando Spataro e il portavoce della moschea di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari. Incontro nel quale Spataro in via ufficiale manifesterà la solidarietà alla comunità islamica di Milano ripetutamente oggetto in questi ultimi tempi di azioni che, appunto, secondo gli inquirenti, sono di stampo razzista e contrari al principio costituzionale della libertà di culto. Inoltre a Shaari verrà assicurata "la ovvia determinazione" della polizia giudiziaria e della Procura a condurre indagini approfondite per individuare i responsabili della catena di attentati che da aprile fino all’altro ieri si sono susseguiti. Titolare delle inchieste su ciascuno degli attentati è il pm Maurizio Romanelli, componente del pool antiterrorismo. (ANSA).
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ISLAM: ATTENTATO A MILANO; PER PROCURA E’ DI MARCA RAZZISTA
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