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ISLAM: ESPULSO IMAM TORINO, E’ IL TERZO IN CINQUE ANNI/ANSA

ACCUSATO DI ANTI-OCCIDENTALITA’ IN VIDEO TRASMESSO DA TV (ANSA) – TORINO, 9 GEN – Nelle parole e nei comportamenti di Mohamed Kohaila c’é "un’interpretazione estrema di anti-occidentalità". Per questo motivo l’imam della moschea in via Cottolengo a Torino, proprio dietro Porta Palazzo e il suo mondo multietnico, è stato espulso oggi. Il decreto, firmato dal ministro dell’Interno Giuliano Amato per motivi di ordine e sicurezza pubblica, riguarda l’esponente del mondo islamico accusato di essere un fondamentalista vicino ad Al Qaida nella trasmissione ‘Annozero’ trasmessa alla fine del marzo scorso. Quello di Kohaila, riaccompagnato in Marocco, è il terzo allontanamento di imam da Torino e provincia dopo quello di Bouriki Bouchta, nel settembre 2005, e di Abdul Qadir Fadallah Mamour (imam di Carmagnola), espulso due anni prima. Kohaila, in Italia da 15 anni e titolare di una macelleria nel capoluogo piemontese, avrebbe avuto inequivocabili atteggiamenti anti-occidentali, incitando nei suoi sermoni i musulmani a non integrarsi con ebrei e cristiani. L’udienza di convalida del decreto si è tenuta nella Questura di Torino, alla presenza del legale dell’imam, l’avvocato Domenico Calderone. Oltre ad alcuni passaggi dei sermoni trasmessi da ‘Annozero’ Santoro, nelle indagini della Digos ci sarebbero elementi di accusa raccolti negli anni precedenti, a partire proprio dal forte legame di Kohaila con Bouriki Bouchta, che sarebbe proseguito anche negli ultimi anni. Elementi tali da giustificare il decreto di espulsione, ma non ritenuti sufficienti per avviare un procedimento giudiziario. L’inchiesta penale a carico di Kohalia è avviata verso l’archiviazione: questa è la richiesta che la Procura di Torino ha inoltrato al tribunale la scorsa settimana. Nei mesi scorsi la moschea in via Cottolengo, e un’altra in via Saluzzo, sono state oggetto di indagini, dopo la denuncia per diffamazione contro ‘Annozero’ presentata dallo stesso Kohaila, da un altro religioso e dal presidente di un’associazione culturale. Secondo i pm, le notizie riportate nel servizio televisivo sono tutte "corrispondenti al vero". Per Kohaila, invece, non ci sono gli estremi di reato e l’inchiesta a suo carico per apologia di reato è stata archiviata, anche se dalle parole del suo sermone emerge "il pensiero di una persona rigida osservante dei precetti islamici che imporrebbero ai buoni musulmani di non mescolarsi con gli occidentali, di non vestire abiti occidentali e di non integrarsi". (ANSA).

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