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Islam, Minniti auspica patto nazionale tra musulmani e Stato

Dovrebbe parlare di formazione degli Imam, moschee, condizioni di giovani e donne. Riunione al Viminale con associazioni e comunità

 

Roma – 16 gennaio 2017 – Un patto tra musulmani e Stato che preveda formazione degli imam, moschee aperte a tutti e dove si predica in Italia, tutela di giovani e donne. È l’auspicio espresso ieri dal ministro dell’Interno Marco Minniti al Tavolo di confronto con i rappresentanti delle associazioni e delle comunità islamiche riunito al Viminale. 

L’organismo, ricorda una nota del Ministero, è stato istituito “al fine di approfondire i temi connessi alla presenza islamica in Italia, con particolare riferimento alle questioni che possono costituire ostacolo all’integrazione, all’esercizio dei diritti civili, ivi compresi quelli connessi alla liberta’ religiosa, alla convivenza sicura e pacifica nell’ambito della nostra societa’, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle leggi della Repubblica”.

 Nel corso dei lavori i partecipanti, nel ringraziare il ministro Minniti “per la solerte convocazione del Tavolo che dimostra una grande attenzione verso le comunita’ musulmane, hanno posto l’accento, in particolare – spiega il Viminale – sulla centralita’ del dialogo evidenziando l’impegno continuo e comune delle comunita’ e associazioni per la coesione sociale e la coesistenza pacifica delle culture ai fini del rafforzamento del rispetto dei valori comuni”. E “in tale prospettiva, e’ stata rappresentata l’urgenza di misure volte ad avviare concretamente processi di integrazione che coinvolgano soprattutto i giovani immigrati di seconda generazione”.

Inoltre “sono state affrontate le questioni connesse alla formazione degli Imam, al riconoscimento dei luoghi di culto, alla condizione dei giovani e delle donne musulmane” ed “e’ stata evidenziata l’importanza del riconoscimento giuridico delle associazioni in ente di culto”.

Al riguardo, continua la nota del Viminale, “il ministro Minniti, nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dal Tavolo, caratterizzato da una forte maturita’ e grande disponibilita’ al dialogo, ha posto l’accento sull’importanza del processo d’integrazione e di inclusione sociale, sia per favorire la crescita di un paese, sia per la sicurezza della collettivita’”.

Minniti “ha auspicato, inoltre, che, partendo dell’esperienze pattizie positive territoriali avviate in alcune regioni, intese a costruire una cittadinanza attiva condivisa, interessata al bene comune nel rispetto delle differenze religiose e culturali, le comunita’ musulmane italiane possano pervenire in tempi rapidi ad un accordo nazionale”. Un “Patto, che le organizzazioni stesse si impegnano responsabilmente a rispettare, che riunisca e traduca operativamente, pur nella differenza dei punti di vista che esistono all’interno della comunita’ islamica italiana, le proposte discusse e condivise dal Tavolo ministeriale con particolare riferimento alla formazione degli Imam, ai luoghi di culto – che devono essere pubblici e riconoscibili – all’uso della lingua italiana nei sermoni e alla condizioni dei giovani e delle donne musulmane”. 

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