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Istat: “Popolazione Italia cresce solo grazie agli immigrati”

“Triplicati i cittadini stranieri iscritti alle anagrafi rispetto al 2001”

 

 

Roma, 19 gennaio 2012 – Italia a crescita demografica zero, se la popolazione cresce e’ solo grazie agli immigrati.
Lo rileva l’Istat nel Rapporto ‘Noi Italia’. Nel 2010 il tasso di crescita naturale si e’ attestato su un valore lievemente negativo, (-0,42 per mille abitanti), molto simile a quello del 2002 (-0,34); tuttavia la popolazione residente nel nostro Paese cresce, esclusivamente grazie alla dinamica migratoria che, nel 2010, ha fatto registrare un tasso migratorio estero pari a 6,28 per mille abitanti.

Nel contesto europeo, l’Italia fa registrare valori di crescita naturale piu’ vicini ai paesi di nuova adesione all’Unione. Per quanto riguarda la crescita migratoria, l’Italia si colloca ai primi posti della graduatoria, come forza attrattiva.

Su un piano piu’ generale, l’Istat rileva che i cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2011 sono circa 4,6 milioni, il 7,5 per cento del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono piu’ che triplicati; nel 2010 sono cresciuti del 7,9 per cento, con un ritmo di crescita meno sostenuto rispetto agli anni precedenti.

La struttura per cittadinanza della popolazione straniera residente in Italia e’ piuttosto variegata. Le prime cinque collettivita’ per consistenza al 1° gennaio 2011 (rumeni, albanesi, marocchini, cinesi, ucraini), tuttavia, rappresentano da sole piu’ del 50 per cento del totale. Tra le comunita’ piu’ presenti, nel corso del 2010 sono cresciute maggiormente quelle dell’Europa dell’Est e del subcontinente indiano.

Al 1° gennaio 2010 i cittadini stranieri non comunitari regolarmente presenti in Italia sono 3 milioni e 400 mila, in crescita rispetto all’anno precedente. Nel tempo sono anche cambiati i motivi per i quali gli stranieri con permesso di soggiorno scelgono di vivere nel nostro Paese. E’ sempre piu’ elevata la quota di coloro che sono in Italia per motivi familiari: erano il 13 per cento circa nel 1992, sono il 34 per cento nel 2010. Gli stranieri in eta’ 15-64 anni residenti in Italia presentano livelli di istruzione simili a quelli della popolazione nazionale. Circa la meta’ degli stranieri e’ in possesso al piu’ della licenza media (il 49,7 per cento, a fronte del 46,3 per cento degli italiani). Il 40,3 per cento ha un diploma di scuola superiore e il 10,0 una laurea.

Le forze di lavoro straniere rappresentano il 9,4 per cento del totale. Il tasso di occupazione degli stranieri e’ piu’ elevato di quello degli italiani (67,0 a fronte del 60,6 per cento), cosi’ come il tasso di disoccupazione (11,6 e 8,1 per cento, rispettivamente). Il tasso di inattivita’ della popolazione straniera e’, invece, inferiore di dieci punti percentuali a quello della popolazione italiana (28,6 contro 38,6 per cento).

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