Milano, 14 marzo 2013 – Sono 415 le scuole italiane nelle quali la presenza degli alunni stranieri raggiunge o supera il 50% e se si considerano le sole scuole dell'infanzia otto bambini stranieri su dieci sono nati in Italia.
Lo evidenzia il Rapporto "Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi. A.s. 2011/2012" elaborato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) e dalla Fondazione Ismu.
Nell'anno scolastico 2011/2012, gli alunni stranieri nati in Italia sono 334.284 e rappresentano il 44,2% sul totale degli alunni con cittadinanza non italiana. Cinque anni fa erano meno di 200mila, il 34,7%. Nelle scuole dell'infanzia i bambini stranieri nati in Italia sono l'80,4%, più di otto su dieci, ma in alcune regioni la percentuale è ancora più alta e supera l'87% in Veneto e l'85% nelle Marche, sfiora l'84% in Lombardia e l'83% in Emilia Romagna. Mentre non raggiunge il 50% nel Molise e lo supera di poco in Calabria, Campania e Basilicata. Negli ultimi cinque anni gli studenti stranieri nati in Italia sono cresciuti del 60% nelle scuole dell'infanzia (dove hanno raggiunto le 126mila unità, a partire dalle 79mila del 2007/2008) e nelle primarie (145mila), mentre sono più che raddoppiati nelle secondarie di primo grado (46mila) e di secondo grado (17mila).
Secondo il rapporto del Miur e dalla Fondazione Ismu in totale le scuole in cui la presenza di alunni stranieri non è inferiore a quella degli italiani sono 415 (corrispondenti allo 0,7% delle scuole), 10 in più dell'anno scolastico precedente. Due terzi delle province italiane hanno almeno una scuola con un numero di alunni stranieri non inferiore al 50%. Le scuole dell'infanzia con almeno il 50% degli alunni stranieri sono 233. Le province con il maggior numero di scuole con almeno il 50% di alunni stranieri sono Milano (55), Torino (34), Brescia (32). Gli alunni con cittadinanza non italiana costituiscono una realtà ormai strutturale del nostro Paese.
Si è passati, infatti, da 196.414 alunni dell'anno scolastico 2001/2002 (con una incidenza del 2% sulla popolazione scolastica complessiva) alle 755.939 unità del 2011/12 (8,4% del totale). Negli anni più recenti si era assistito a un lieve rallentamento della crescita, ma negli ultimi dodici mesi c'è stato invece un segnale di ripresa: dai 44mila studenti in più nel 2010/2011 rispetto al 2009/2010, si è passati ai 36mila in più nell'anno scolastico successivo e ai 46mila in più nell'ultimo di cui si ha i dati a disposizione 2011/2012.
L'aumento più significativo, prosegue il rapporto del Miur e dalla Fondazione Ismu, ha riguardato le scuole secondarie di secondo grado: nell'anno scolastico 2001/2002 accoglievano il 14% degli studenti con cittadinanza non italiana, mentre nell'anno scolastico 2011/2012 ben il 21,8%. Nell'ultimo decennio il peso della scuola primaria è diminuito passando dal 42,8% al 35,5%. Anche per il 2011/2012 si conferma la tendenza dell'utenza straniera a rivolgersi più all'istruzione professionale (frequentata dal 39,4% del totale degli stranieri) e tecnica (38,3%), seguita a distanza dall'istruzione liceale o artistica (22,3%). Sono i romeni i più numerosi. Gli alunni con cittadinanza romena si confermano, per il sesto anno consecutivo, il gruppo nazionale più numeroso nelle scuole italiane (141.050 presenze), seguono gli albanesi (102.719) e i marocchini (95.912). Tra le crescite annue più rilevanti si registrano quelle degli alunni moldavi (+ 12,3%) nei diversi livelli scolastici, e ucraini (+ 11,7%) nelle primarie e filippini nelle secondarie di primo grado (+8,5%) e di secondo grado (+11,2%).
La regione con più alunni stranieri, in valori assoluti, è la Lombardia. La Lombardia si conferma la prima regione per il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana (184.592). Seguono il Veneto, (89.367), e l'Emilia Romagna con (86.944), il Lazio (72.632) e il Piemonte (72.053). Quanto agli alunni rom, sinti e camminanti diminuiscono gli iscritti. Sono 11.899 nell'anno scolastico 2011/2012, il numero più basso degli ultimi cinque anni, in diminuzione del 3,9% rispetto al 2010/2011. Significativo il calo di iscritti nelle scuole superiori di secondo grado (con una variazione del -26% dal 2007/2008 al 2011/2012) scesi a sole 134 unità di cui 10 in tutto il Nord Ovest. Si osserva un calo degli iscritti nella scuola primaria, -5,7% rispetto ai cinque anni precedenti, nelle scuole dell'infanzia, -5,8%, mentre risulta leggermente in crescita il numero di iscritti nelle scuole secondarie di primo grado. Un fortissimo calo di iscrizioni si registra già nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, solo la metà degli alunni rom prosegue gli studi pur essendo nella fascia dell'obbligo di istruzione.