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Italia-Libia. Maroni: “Pronti a collaborare con Cnt su immigrazione”

Il titolare del Viminale: “Vogliamo portare avanti accordo stretto con Gheddafi. Finora si sono dimostrati sensibili, ma non ci hanno aiutato. Giovan Paolo (Pd): “Servono accordi anche su condizioni dei migranti”

Rimini –  26 agosto 2011 – “Noi siamo pronti a trattare con le nuove autorita’, che io ho gia’ incontrato, sul tema del controllo dell’immigrazione”. E’ quanto afferma il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, giunto al Meeting di Rimini.

 

“La situazione in quell’area, non solo in Libia -ricorda- e’ molto complicata ed e’ difficile fare previsioni”. Il titolare del Viminale punta in ogni caso alla “prosecuzione dell’accordo fatto con il regime libico precedente, che ha consentito una gestione bilaterale molto efficace dell’immigrazione. E’ lo stesso tipo di accordo che abbiamo fatto con la Tunisia e che sta funzionando e che abbiamo fatto anche con l’Egitto e con numerosi Paesi sub-sahariani”.

In realtà, al di là dell’efficacia, l’attuazione del vecchio accordo con la Libia è stata tutt’altro che felice. I respingimenti verso il paese nordafricano, come hanno più volte denunciato l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr) e molte associazioni umanitarie, violavano il diritto d’asilo, facendo finire i migranti, in condizioni disumane, nelle carceri del regime.

Maroni osserva che “si tratta ora di capire come evolvera’ la situazione, con quale rapidita’ e con quali risultati. Noi siamo pronti a mettere in campo le nostre azioni, le nostre proposte, i nostri mezzi per arrivare a fare finalmente del Mediterraneo un’area di libero scambio, di scambio di civilta’ e di controllo dei fenomeni criminosi”.

Il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi, per il ministro dell’Interno “si e’ dimostrato sensibile al tema immigrati ma finora non c’e’ stata nessuna azione, nessuna attivita’. Ce la siamo dovuta vedere da soli -lamenta il titolare del Viminale- e abbiamo gestito da soli un impatto che non ha precedenti, con piu’ di 57 mila arrivi tra profughi e clandestini in pochi mesi. Per fare un raffronto -sottolinea Maroni- basti pensare che ne sono arrivati poco piu’ di 80 mila nei 10 anni precedenti, dal 2000 al 2010”

Di Giovan Paolo (Pd): “Servono accordi su condizioni dei migranti”

“Non basta confermare i vecchi accordi sull’immigrazione con il Cnt come dice Maroni. Col nuovo governo libico bisognera’ affrontare anche il tema delle condizioni di vita degli immigrati nei centri di identificazione nel sud del Paese. Mi chiedo ad esempio: sara’ permesso all’Unhcr di tornare in Libia?”.

Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della commissione Affari Europei.

“Serve una nuova stagione di accordi di cooperazione – continua – che non dovranno essere fatti solo in base agli interessi economici o con l’unico obiettivo di fermare il flusso di stranieri che scappa da guerre, persecuzioni e fame – prosegue – Questo riguarda i rapporti con tutti i Paesi della sponda sud del Mediterraneo che stanno vivendo una transizione”

 

 

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