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ROMA
(ANSA) – ROMA, 9 MAG – Nel 2007 sono sbarcati in Sicilia 16.875 clandestini, in grande prevalenza partiti dalle coste libiche. Il dato è in calo rispetto ai 21.400 sbarchi registrati nel 2006. L’itinerario più utilizzato lungo la direttrice nordafricana, confermano le analisi dei servizi segreti, è proprio quello che dalla Libia – in particolare dalle coste ovest, tra Zuwarah e Misratah – porta agli approdi meridionali della Sicilia. A favorire queste correnti migratorie sono quelle che gli 007 definiscono "strutturate reti criminali libiche", che possono contare su collusioni a livello locale e referenti nei Paesi di destinazione. La Libia è essa stessa meta di un consistente flusso migratorio, arduo da neutralizzare, che dall’Africa subsahariana (Ciad, Niger, Mali), ma anche dal Corno d’Africa (Somalia, Eritrea, Etiopia), preme sulle vastissime frontiere meridionali del Paese di Gheddafi. Oltre 2.000 chilometri di deserto difficili da controllare senza mezzi adeguati. A dare un’idea di quanto pesano gli immigrati in Libia, basta un dato: su una popolazione complessiva si 5,5 milioni di abitanti, le autorità libiche stimano che il numero di stranieri superi i due milioni, di cui tra 1,2 e 1,5 milioni sono clandestini. Bloccare, controllare, gestire, rimpatriare gli irregolari in modo che non proseguano il loro viaggio della speranza verso le coste siciliane è molto costoso. Per questo motivo Tripoli chiede da tempo ad Italia ed Unione Europea un sostegno economico e di dotazioni: aerei da ricognizione, elicotteri, fuoristrada, autobus, ambulanze, sistemi radar, motovedette, visori notturni, sistemi di scannerizzazione delle impronte digitali, stazioni radio, sistemi di navigazione satellitare. Da parte sua l’Italia ha collaborato alla costruzione di un Centro di trattenimento per clandestini a Garyan, vicino alla Capitale. (ANSA).
ITALIA-LIBIA: NEL 2007 OLTRE 16.000 SBARCHI IN SICILIA /ANSA
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