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ADN078
Roma, 15 set. – (Adnkronos) – L’episodio del motopeschereccio
mitragliato dai libici merita un "forte impegno perche’ azioni del
genere non si ripetano piu’", perche’ non c’e’ nessun accordo che
"prevede l’uso di armi contro navi pacifiche". Lo ha spiegato il
ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rispondendo nel
question time ad una interrogazione del deputato radicale Matteo
Mecacci che, tra l’altro, chiedeva al governo di "convocare la
controparte libica".
Vito ha ricordato che "le collaborazioni con l’autorita’ libica
per l’immigrazione clandestina sono oggetto di intese" firmate dai
ministri Amato prima e Maroni poi e di un protocollo del 2007. Il
Trattato del ’08, criticato da Mecacci, "richiama un accordo firmato
nel 2000 e, per quanto riguarda l’immgrazione, ad altre successive
intese" e "non modifica gli accordi del 2007". Il ministro ha
ricordato che per l’ultimo episodio "sono state formalmente presentate
scuse", "avviata una inchiesta" e, in Italia, "e’ in corso l’indagine
del ministero dell’Interno e quella penale contro ignoti".
Vito ha spiegato che "il governo approfondira’ i necessari
correttivi alle intese tecniche sul pattugliamento congiunto", mentre
il ministero degli Esteri "continuera’ il serrato dialogo con le
autorita’ libiche sulle flotte per la pesca", sottolineando pero’ che
non si possono in questo materia, di competenza comunitaria, "accordi
specifici".
(Gmg/Pn/Adnkronos)
15-SET-10 15:40