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Ius Scholae, Zuppi: “Bisogna smetterla di considerare la riforma della cittadinanza una questione ideologica”

Roma, 5 luglio 2022 – “La questione della riforma della cittadinanza è stata troppo a lungo affrontata come un fenomeno emergenziale o con approccio ideologico. Mentre rappresenta un fatto strutturale della società e richiede approccio umanitario, realistico, istituzionale, di sistema. E di visione del futuro per difendere e onorare la propria identità”. Così il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, ha parlato di Ius Scholae all’apertura del Consiglio permanente della Cei.

Ius Scholae, Zuppi: “Basta trattarla come una questione ideologica”

“Concedere la cittadinanza italiana ai bambini che seguono il corso di studi con i nostri ragazzi, il cosiddetto Ius Scholae o Ius Culturae, deve suscitare delle idee e non delle ideologie per trovare le risposte adeguate“, ha aggiunto inoltre Zuppi. Parlando al “parlamentino die vescovi italiani”, quindi, il cardinale ha voluto ricordare che su questa istanza la CEI si è espressa da tempo. E per farlo ha fatto riferimento a quanto pronunciato dal Cardinale Angelo Bagnasco nel 2013. Quando aveva affermato che “è in gioco il diritto fondamentale della persona che in quanto tale deve essere salvaguardato“.

L’arcivescovo di Bologna, poi, ha citato l’appello di Benedetto XVI, il quale durante il messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2013, aveva invitato a “evitare il rischio del mero assistenzialismo, per favorire l’autentica integrazione, in una società dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro. Generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveri”.

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