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Ius Scholae, Cosenza come Bologna: al via la lotta per modificare lo Statuto e dare la cittadinanza onoraria ai residenti

Roma, 7 luglio 2022 – Sulla scia di Bologna, anche Cosenza si unisce nella battaglia in favore dello Ius Scholae. Così Palazzo dei Bruzi diventerà il secondo municipio italiano a inserire il principio nel suo statuto comunale e concedere la cittadinanza onoraria ai residenti stranieri che hanno completato un ciclo di studi in Italia. Il tutto di fronte alle opposizioni della Lega che grida all’atto “illegittimo”.

Ius Scholae, Cosenza valuta lo Ius Scholae per i suoi cittadini

La maggioranza che fa capo al sindaco Franz Caruso è compatta a riguardo. Non si può dire lo stesso di Lega e Fratelli d’Italia, ma questo non stupisce. Già a marzo, però, l’Assise bruzia aveva approvato una mozione per discutere al Consiglio successivo la modifica dello statuto. Nel testo si faceva riferimento all’istituzione della cittadinanza onoraria da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano. A distanza di più di quattro mesi, perciò, la città sembra non aver cambiato idea e anzi, di voler mettere in pratica quanto valutato fino adesso.

La proposta ha letteralmente fatto accendere gli animi della destra che, tramite l’avvocato Pio De Micieli De Biasi, cosentino del partito di Salvini, stanno già dichiarando quanto sia illegittimo inserire il principio dello “Ius Soli” nello statuto comunale. E’ stato proprio a quel punto che la chat della maggioranza ha iniziato a ricevere messaggi su messaggi. Fino a portarli a decidere di prendere una posizione netta. “La proposta di inserire lo “Ius Soli” tra i principi riconosciuti dallo Statuto comunale verrà discussa nel consiglio comunale del 26 luglio, su proposta del Presidente del Consiglio comunale Mazzuca.

Assieme a Bologna, Cosenza riconferma la sua tradizione di città in prima linea sull’elaborazione e il riconoscimento dei diritti. Migrare è un diritto. La cittadinanza è un diritto. Bisogna regolamentare senza ideologie ma, come ribadisce la CEI, riconoscendone il fondamentale ruolo di inclusione e formazione della nuova Italia che cresce”, si legge nella nota firmata da Francesco AlimenaRaffaele FuoriviaIvan Commodaro, Francesco Gigliotti e Daniela Puzzo.

La battaglia del comune di Cosenza

E’ una scelta di buon senso prima ancora che di diritto. E siamo certi che anche tra le forze di minoranza prevarrà il buon senso e non il posizionamento ideologico. Per quanto riguarda la Lega, non è rappresentata in Consiglio comunale, evidentemente le sue posizioni sul tema non hanno trovato cittadinanza nell’elettorato cosentino. Viviamo in un mondo complesso e composito, che richiede scelte coraggiose e non più derogabili. Estendere i diritti per non è mai un pericolo per la società, semmai un arricchimento, riporta inoltre il testo. “Non possiamo negare l’esistenza di tanti di questi minori sul nostro territorio. E negare, di conseguenza, loro diritti civili e sociali di certo non ci rende una società democratica avanzata.

Ecco perché ritengo importante superare le ideologie che ancora oggi ostacolano questo strumento inserendo lo “Ius Soli” quanto prima all’interno del nostro statuto. Saremmo, inoltre, la seconda città d’Italia a farlo. Questo renderebbe Cosenza la prima città del Sud a garantire i minori stranieri”, ha aggiunto poi l’assessore al Welfare Veronica Buffone, esponente in quota Movimento 5 Stelle.

I tempi sono maturi soprattutto in ragione dell’attuale dibattito in Parlamento dove lo “Ius scholae” sta andando avanti. Una proposta che riguarda da vicino quasi un milione di minori residenti in Italia. Chi completa un ciclo di studi nel nostro Paese dovrebbe avere il diritto di chiedere la cittadinanza italiana. Affrontiamo il tema a viso aperto. Crediamo o no nella potenza della scuola come fattore di integrazione?”, ha chiesto poi in conclusione alla Giunta.

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