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Dallo Ius Soli allo Ius Scholae: la nuova legge sulla cittadinanza è pronta per essere discussa

Roma, 25 febbraio 2022 – Finalmente è pronta una nuova legge sulla cittadinanza, in grado di dare dignità ai milione di ragazzi figli di immigrati, nati e cresciuti in Italia. Potranno così diventare cittadini italiani, e vedersi riconoscere un diritto che rincorrono da tutta la vita. La proposta, che non si chiamerà Ius Soli, ma Ius Scholae e che porta la firma del pentastellato Giuseppe Brescia, doveva essere discussa ieri in commissione. A causa dell’invasione russa in terra ucraina, però, è slittata alla prossima settimana.

Ius Scholae: la nuova proposta per modificare la legge sulla cittadinanza italiana

Sostanzialmente, si può dire che lo Ius Scholae è l’erede dello Ius Soli. Anche questa proposta, infatti, mira a modificare la legge 92 del 1992 che si limita a riconoscere lo Ius Sanguinis, ovvero il diritto alla cittadinanza esclusivamente se figli di almeno un genitore italiano. Oggi, infatti, un bambino nato in Italia da genitori stranieri, deve aspettare i 18 anni di età per richiedere la cittadinanza, e imbattersi in un iter burocratico che spesso blocca le pratiche per interi anni. Con lo Ius Scholae, o Ius Culturae, invece, “un bambino nato in Italia o arrivato in Italia prima di avere compiuto 12 anni, nel momento in cui compie un ciclo scolastico di 5 anni, facendone richiesta, deve poter ottenere la cittadinanza italiana”, ha spiegato Brescia.

Credo che il modello dello Ius Scholae possa trovare un consenso largo, anche perché mette al centro il valore della scuola, il ruolo dei nostri insegnanti. È in classe che si costruisce la cittadinanza, l’appartenenza a una comunità. Ho lavorato su questo testo semplice che può essere approvato già in questa legislatura”, ha sottolineato inoltre. La fiducia del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle nel riuscire a trovare un accordo in fretta è alta. Tuttavia, l’ostruzionismo di Lega e Fratelli d’Italia non mancherà: sia Salvini che Meloni, infatti, hanno già detto di non essere nemmeno disposti a parlarne. “Siamo molto soddisfatti che se ne ritorni concretamente a discutere. Il Pd è da sempre molto determinato e il segretario Letta ha spinto da subito in questa direzione. È una questione di civiltà che è in sintonia con la maggior parte dell’opinione pubblica. Sarebbe assurdo non farlo.

Sappiamo che non sarà facile a causa dell’opposizione ideologica di alcuni partiti. Ma faremo di tutto per farla passare nella forma più avanzata possibile”, ha commentato però Matteo Mauri, ex vice ministro all’Interno. “Ci sono leggi e regole che cambiano la vita di migliaia di persone e ci sono discussioni politiche che vengono fatte per lasciare tutto com’è. Serve un impegno serio con zero propaganda. Chi aspetta da anni questa legge non merita uno show pre- elettorale e strumentalizzazioni da destra e sinistra”, ha aggiunto infine Brescia.

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