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Ius Scholae, il sindaco di Ravenna De Pascale: “I giovani figli di immigrati cresciuti qui sono italiani”

Roma, 15 luglio 2022 – Dopo le discussioni attorno allo Ius Scholae, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale ha commentato l’approvazione arrivata dal suo Consiglio rispetto all’inserimento del riferimento simbolico allo Ius Soli all’interno dello Statuto. “E’ una vergogna che nel mio Paese questi ragazzi non siano cittadini e cittadine italiane”, ha dichiarato.

Ius Scholae, approvato l’inserimento dello Ius Soli nello Statuto comunale di Ravenna

A tutti quei giovani che in Italia hanno concluso almeno un ciclo di studi “mi sento di dire che sono cittadini e cittadine italiane. Che è una vergogna che nel mio Paese non lo siano. Che sono certo che verrà il giorno in cui questa vergogna verrà corretta”, ha detto De Pascale parlando di Ius Soli e Ius Scholae. Più nello specifico, il sindaco di Ravenna ha fatto riferimento all’iniziativa del Consiglio comunale. Dopo l’approvazione di un ordine del giorno, infatti, ha deciso di inserire il riferimento simbolico allo Ius soli nello statuto del Comune. L’obiettivo è quello di “promuovere l’eguaglianza e l’effettiva partecipazione senza distinzione di origine o provenienza”.

Ravenna arriva sulla scia di Bologna nella lotta per una riforma della cittadinanza. E lo fa tramite i mezzi a disposizione: concedendo la cittadinanza onoraria simbolica ai minori nati in Italia da genitori stranieri, regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno concluso almeno un ciclo scolastico qui. 

Inoltre, il 20 novembre il Comune ha deciso di organizzare la “Festa della cittadinanza”. Coinvolgerà le scuole ravennati e sarà in concomitanza con la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. “Con lo Ius soli e lo Ius Scholae stiamo parlando di bambini e bambine che conoscono solo l’Italia, di fatto non hanno memoria diretta di altri Paesi del mondo, e oggi non sono cittadini e cittadine italiani. Siamo vittime di una fobia che mischia barconi, difesa dei confini, nascite e scuola e fa di tutto un unico argomento. Il Consiglio comunale di Ravenna ha dato un contributo serio, perché questa battaglia di civiltà sia vinta anche nel nostro Paese”, ha detto poi in conclusione.

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