Roma – 9 marzo 2012 –Jean-Paul Guerlain, numero uno dell’omonima e antica azienda di profumi francese, sta diventando famoso anche per le sue sparate razziste.
L’ultima l’ha fatta qualche giorno fa alla Gare du Nord di Parigi, dove voleva salire su un Eurostar nonostante fosse arrivato sensibilmente in ritardo. L’elegante settantacinquenne ha dato infatti in escandescenza quando tre addetti al treno, due dei quali di colore e uno dai tratti asiatici, hanno tentato di spiegargli che non poteva salire e che avrebbe dovuto prendere quello successivo.
“La Francia è un Paese di merda, è una scatola di merda e per giunta veniamo serviti solo da immigrati” ha sbottato Guerlain. I tre impiegati lo hanno quindi denunciato per ingiurie razziste: “È stato umiliante e scioccante, nelle sue parole c’era un sacco di disprezzo. Tra l’altro non siamo immigrati, ma francesi come quel signore” ha spiegato uno di loro al sito FranceInfo.fr.
Il bello (il brutto?) è che Jean-Paul Guerlain è recidivo. Nell’ottobre 2010, ospite di una trasmissione televisiva sul canale France 2, parlando di una sua creazione aveva detto: “Per una volta, mi sono messo a lavorare come un negro. Non so se i negri hanno mai lavorato tanto…”, suscitando molte polemiche e guadagnandosi un’altra denuncia per razzismo.
Quella causa non è ancora chiusa, la procura ha chiesto di infliggergli 7500 euro di multa, ma la sentenza è prevista per la fine di questo mese. Intanto, lo scorso 9 febbraio, il profumiere ha deposto in tribunale, ha chiesto scusa per quella che ha definito una battuta “imbecille”, sostenendo però di essere “tutto tranne che razzista”.
Elvio Pasca