Roma, 29 agosto 2022 – Fino a che punto può spingersi una persona nel provocare e insultare uno sconosciuto senza un vero motivo apparente? Sicuramente, oltre al limite consentito non solo dalla pubblica decenza, ma anche dalla legge. Quello che sta vivendo oggi Karima Moual, giornalista italo marocchina, dimostra come molti cittadini stiano cavalcando quell’onda di odio e legittimizzazione fomentata, nel corso degli anni, dalla propaganda del centrodestra. E più nello specifico dalle idee di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
L’onda d’odio nei confronti di Karima Moual
“Sono passati pochi minuti da quando i bambini si sono addormentati. Sono sola. La luce del telefono sul comodino segnala una notifica su Messenger. Apro e mentre guardo il volto e il nome di chi mi sta scrivendo, sento improvvisamente freddo: “La Meloni ti squarterà. Sei troppo stupida per vivere“. Il volto di chi mi scrive è di un uomo che ha superato la quarantina. Antonio ha gli occhi color ghiaccio, fisico molto sportivo. Aspetto curato, e una passione per la bici. È un ciclista professionista. “Che problemi ha per scrivere questo messaggio?”, gli rispondo. “Tu avrai problemi presto. Continua a fare la furba”. “Ci conosciamo…?”, insisto. La risposta è la foto di un grosso maiale accasciato nel fango. È morto ed ha il volto sfigurato. Il freddo si trasforma subito in un brivido che mi attraversa il corpo. Certo, negli ultimi anni non è la prima volta che ricevo messaggi di odio e minacce sui social.
Centinaia, compresi audio, con nomi cognomi e volti. La politicizzazione del tema immigrazione ha fatto sì che l’odio, il razzismo sia talmente sdoganato che non ha più paura né vergogna. Mesi fa c’è chi aveva anche creato una pagina con migliaia di iscritti dal titolo eloquente “io odio Karima Moual”, chiusa grazie alla mia denuncia alla polizia postale. Una macchina d’odio vera e propria che produceva contenuti h24, e che guarda caso aveva legami con pagine e profili legati a Fratelli d’Italia e la Lega di Matteo Salvini, con il solo obiettivo di ingrassare l’odio e il sentimento di razzismo.
Ma perché tanto interesse? Forse risulta molto “arrogante” che una donna di origine straniera svolga – sentendosi anche italiana – il lavoro di giornalista e opinionista anche su parterre non certo pacifici, su temi spinosi, e di politica come l’immigrazione, la complessità dell’integrazione, l’Islam e i diritti delle minoranze, non essendo per l’appunto un’italiana “pura” a loro dire ed essendo temi che riguardano la costruzione del nostro paese, come società inclusiva basata su una convivenza solida e pacificata. Già, “il nostro paese”. Quella parola che quando la pronuncio, ho scoperto che fa salire il sangue a tutti gli odiatori seriali e razzisti che ora sentono l’odore della vittoria con Giorgia Meloni alle prossime elezioni”, ha raccontato su Repubblica Karima Moual.
“Oggi non posso sentirmi serena”
“Il futuro è nero per gli stranieri arroganti come te. Guardati le spalle! Mettiti in salvo! I femminicidi esistono! Non dire che non ti avevamo avvisata – continua a scrivermi in questa notte di fine estate, il ciclista dal volto pulito, dalla sua casa in Italia. Io sono momentaneamente in Marocco, il mio paese di origine, ma lo leggo come se non ci fossero frontiere o confini che ci separino. Come se fosse nell’altro vicolo della Medina, proprio perché solo chi vive una doppia identità e cultura come la mia può comprendere quanto gli orizzonti siano ampi. Forse è inutile ma provo a farlo affacciare a questo mondo: “Io sono italiana. Sicuramente di origine straniera, ma non per questo con meno diritti e doveri di un italiano. Non capisco il suo odio. Perché mi indica come arrogante. Ci sono molti nuovi italiani di origine straniera. Che amano questo paese, ci vivono perché nati o cresciuti. Persone che lavorano e fanno crescere questo paese.”
“Sei una morta che parla. Una zombie che cammina… Non c’entri nulla con questa grande Nazione che è l’Italia. Sei un’araba. Sei un corpo estraneo in questa Nazione. Torna a far crescere il tuo paese d’origine che ne ha bisogno per davvero, araba di ‘sto cazzo. Mettici pure la faccia, sarà più facile riconoscerti… Ci pensiamo noi a far crescere l’Italia! Tu puoi anche andartene fuori dai coglioni, così magari ti metti in salvo.” È un fiume in piena Antonio, minaccia dopo l’altra. Fino a evocare la sua asserita paladina. “Ci sono donne in Italia che ti pisciano in testa. Una di queste è Giorgia Meloni… abbassa la cresta. Ti conviene metterti in salvo. Sei avvisata. Non ti minaccio. Ti sto facendo del bene vai a far crescere l’Africa. Vivi… Invece di scavarti la fossa con le tue chiacchiere inutili”. È questo che ti insegna la Meloni?. “La Meloni ti farà sparire nel nulla. Sei avvisata. Continua a fare la prepotente finché puoi. Hai i giorni contati, lo sai, vero? Guardati le spalle le cose stanno cambiando”.
Spengo il telefono e guardo i miei due figli mentre dormono sereni. Penso ai loro nomi italiani e arabi. Al nostro viaggio di ritorno a Roma e alle scuole che inizieranno. Il più piccolo di appena 3 anni quest’estate oltre all’italiano ha iniziato a parlare arabo come la sorella di 7. Sono figli di una coppia mista nati in Italia da padre italiano. Non certo senza difficoltà provenendo io stessa da una cultura conservatrice che ho combattuto e convertito da dentro e nel mio piccolo in nome dell’umanità, l’uguaglianza, il rispetto e l’amore. Una battaglia gigante di cui vado fiera.
Eppure oggi non posso sentirmi serena, perché la sensazione è che stia allo stesso punto a parti inverse. Oggi io ed altre persone come me nonostante abbiano scalato muri e montagne si trovano minacciate per la diversità che rappresentano. Queste minacce, non arrivano per caso ma sono il frutto di una lunga narrativa portata avanti dai due leader politici di destra che in questi anni non hanno fatto altro che soffiare astutamente sulla fiamma dell’odio, il pregiudizio e la discriminazione verso il diverso, gli immigrati, gli stranieri, colpevoli di ogni male e crimine, polarizzando un noi e un loro, senza mai dare tempo o spazio all’inclusività.
L’odore del sangue e la vendetta di cui sembrano ubriachi i loro elettori, esce fuori in tutta la sua violenza con tanto di minacce di morte, ancor più sentendosi ormai il paese in mano. Ma è questo il prezzo che l’Italia è disposta a pagare in nome di questa nuova ideologia di “patriottismo” e di quel “Prima gli italiani”?“
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