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Kyenge a Borghezio: “Io sono una ministra italiana, non congolese”

Confronto a Bruxelles tra la ministra e l'eurodeputato, che fa riferimento alle sue origini. "Il Papa? Nessuna strumentalizzazione, la persona al centro di tutto"

Bruxelles – 10 luglio 2013 – Ieri la Ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge in occasione della visita al Parlamento Europeo, ha partecipato ad un audizione della Commissione Libertà Civili dell’Europarlamento a Bruxelles.

All'audizione è intervenuto anche l’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio, espulso il mese scorso dal gruppo Efd per gli insulti razzisti con cui ha salutato l’insediamento della ministra. Dopo aver riconosciuto alla Kyenge "chiarezza, lealtà e cortesia, anche nei confronti di chi l'ha attaccata", Borghezio, parlando dei clandestini, si è rivolto alla ministra come a una cittadina congolese, “bisognerebbe espellerli, come fa giustamente il suo Paese di origine (la Repubblica democratica del Congo), che è molto più severo».

"Io sono un ministro italiano – ha replicato la Ministra – e rispondo nella veste di ministro per l'Integrazione della Repubblica italiana. La domanda sui respingimenti la dovrebbe fare alla Repubblica democratica del Congo". Borghezio ha ribattuto: "Lei ha il doppio passaporto". Falso, ha replicato Kyenge. "Io ho una sola nazionalita' e un solo passapporto, quello italiano".

Ai giornalisti che le chiedevano se ci sono stati chiarimenti tra lei e l’eurodeputato, Kyenge ha risposto: "Per me sono problemi che non si pongono. Sono aperta a qualsiasi confronto, purché nella sede giusta e nel rispetto della persona. Come istituzione non rappresento un partito, una comunità, ma tutti i cittadini. Non ho mai risposto agli attacchi perche' non e' un problema personale ma di rispetto delle istituzioni". Ma si è scusato? "Forse non ho sentito, ma per me il problema non si pone".

Tensione, durante il dibatto, anche per un intervento dell'europarlamentare del Popolo delle Libertà Licia Ronzulli: "Come cattolica e donna della Istituzioni – ha detto – sono delusa da come alcune parole del Pontefice vengano strumentalizzate a fin ideologici"

"Mi stupisco di questa domanda – ha risposto Kyenge – . Quando uno fa politica, deve ascoltare i messaggi che vengono dalla società tradurli in progetti politici. Mettendosi al servizio del proprio paese ascoltando umilmente la cittadinanza senza distinzione di religione, paese o colore”.

“Dire che si stanno strumentalizzando le parole di Papa Francesco – ha continuato la Ministra – mi stupisce, perché lui ha posto la persona al centro. Ci ha fatto ricordare che sono anni che ci dimentichiamo che quelle persone che muoiono nel Mediterraneo sono persone. La persona è questo che deve tornare al centro di ogni cosa. E non lo dice la sottoscritta, lo dice la Costituzione, – conclude poi Kynege – che mi parla di persone nell’articolo 2, e la deputata lo dove sapere. Quindi venire qui a dirmi che sono state strumentalizzate le sue parole …personalmente, trovo un po’ strana questa domanda".

Samia Oursana
 

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