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Kyenge a Lampedusa:”Rivedere la Bossi-Fini”

“Serve una politica di prevenzione. Non si possono indagare i sopravvissuti per immigrazione clandestina”

Roma – 7 ottobre 2013 – "Non possiamo più accettare che avvengano tragedie come queste. Non dobbiamo aspettare tragedie come queste per capire che serve una politica che faccia prevenzione"

Così il ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge, che ieri ha visitato Lampedusa per rendere omaggio alle vittime del naufragio di giovedì e per incontrare i superstiti. "Stiamo lavorando per aiutare le persone più bisognose, le famiglie con bambini. Le condizioni del centro di accoglienza sono vergognose" ha spiegato.

Kyenge insiste sulla necessità di una riforma della legge sull’immigrazione.  

 "L'assurdità dell'avviso di garanzia per il reato di immigrazione clandestina ai sopravissuti – ha sottolineato – è un punto che apre una riflessione sugli strumenti e sulle scelte che dovremo affrontare. Nei prossimi giorni si riunirà il tavolo interministeriale e, non è solo opinione della ministra, ma convergono su questo vari elementi oggetti, dovrà essere riesaminata la Bossi-Fini".

I superstiti del naufragio sono 155, e fino a stamattina erano 194 i cadaveri recuperati. Il lavoro dei somozzatori, intanto, va avanti per portare in superficie i corpi ancora incastrati nel relitto. Il bilancio totale della tragedia conterebbe oltre 360 vittime.

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