Roma -26 maggio 2014 – Cècile Kyenge ce l’ha fatta, con i 92 mila voti raccolti nella circoscrizione Nord Est si assicura un seggio al Parlamento Europeo.
Una sorta di rivincita dopo che il governo di Matteo Renzi non l’aveva confermata come ministra dell’Integrazione. E una vittoria che ha un valore diverso rispetto al suo ingresso in Parlamento, perché se è diventata deputata grazie a un listino bloccato, per volere della segreteria del PD, la poltrona da eurodeputata gliel’hanno consegnata quanti sulla scheda hanno scritto il suo nome.
“Mi avete eletto parlamentare europea nella circoscrizione Nord-Est con non meno di 92mila voti. Grazie a tutte e a tutti: rappresenterò l'Italia in Europa con passione e orgoglio” ha scritto Kyenge poco fa su Facebook. Sotto il suo post, i complimenti di tanti sostenitori, ma anche i soliti attacchi razzisti, come quel Francesco Venturini che scrive: “Muori suicida” e “Maledetta portatrice di Ebola”.
“Lavorare nell’Ue vuol dire lavorare ad ampio spettro su una politica che prevede il futuro, perché quello che facciamo in Europa sarà da qui a qualche anno recepito in Italia” ha detto qualche tempo fa Kyenge in un’intervista ad Africa News. Aggungendo che la difesa dei diritti sarà il filo conduttore delle sue attività da eurodeputata, perché “la parola diritti tocca l'essenza di ogni persona”.
Dovrà farsene una ragione anche Mario Borghezio, che in un suo manifesto per le europee aveva messo proprio Kyenge e l’invito: “Non darle un dispiacere, dagliene due: vota Lega e scrivi Borghezio”. L’ex ministra aveva risposto con un altro manifesto, dove a parlare era il leghista: “Votate la Kyenge, tanto io non sarò rieletto”.
Elvio Pasca