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Kyenge: “Il Papa scuote le coscienze, cambiamo politica”

“Passare da indifferenza ad accoglienza”. “L’augurio ai musulmani? Dialogo tra religioni aiuta a capire gli altri”

Roma – 9 luglio 2013 – “Il Papa scuote le nostre coscienze e incoraggia chi dalle politiche dell’indifferenza vuole passare a quelle dell’accoglienza”.

Così Cécile Kyenge, ministra dell’Integrazione, sulla visita di Bergoglio a Lampedusa. “Nel suo discorso – sottolinea oggi in un’intervista a Repubblica – ha parlato di fratellanza e ha rimesso al centro la persona, a prescindere dalla sua provenienza”.

”Il suo – aggiunge il ministro – è stato un segnale forte, un aiuto in un momento così importante, di cui gli sono molto grata. Credo che questo messaggio debba scuotere le coscienze di chiunque sieda all’interno delle istituzioni, me compresa. Per cominciare, dovremmo rivedere le nostre posizioni e il nostro approccio complessivo al fenomeno migratorio, abbandonare l’indifferenza e ritornare a una politica che sappia affrontare l’immigrazione nell’ottica dell’accoglienza”.

All’intervistatore che le chiede se si debba “partire dall’introduzione dello ius soli”, Kyenge risponde: “Certo, c’è bisogno di riflettere ancor di più su quello stiamo facendo, per ricercare una cittadinanza che sia vera ed esigibile”.

Infine, la ministra dice di essere stata colpita anche dall’augurio del Papa ai musulmani per un buon inizio di Ramadan. “La sensibilità del Papa verso quella religione, al pari di tutte le altre che nel mondo sono praticate, mi fa dire che solo il dialogo tra tutte le confessioni può essere un viatico utile per capire gli altri, far incontrare i diversi mondi, le diverse provenienze”.

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