Roma – 10 febbraio 2015 – “Dentro il Pd ci sono diverse anime. Ci sono razzisti in tutti i partiti, anche nel mio. Ce ne sono ovunque, dappertutto".
L'eurodeputata ed ex ministro dell'integrazione Cécile Kyenge ancora non ha digerito il voto della giunta per immunità sulla richiesta di processare Roberto Calderoli. Per la maggioranza dei senatori, compresi alcuni del Pd, il paragone tra lei e un orango proposta dal leghista in un incontro pubblico non è razzismo, ma insindacabile giudizio espresso nell'esercizio delle sue funzioni da parlamentare.
"Calderoli non ha fatto una critica politica, ma ha solo detto che assomiglio a un orango. La politica non c'entra niente. È razzismo e basta" ha sostenuto invece ancora Kyenge, intervenendo ieri sera alla trasmissione radiofonica La Zanzara. Dove ha spiegato che non accetta la solidarietà a parole dei suoi compagni del Pd se poi votando assolvono i razzisti. “Si sta svuotando di significato la parola razzista".
Kyenge ha poi ha puntato il dito contro il leader della Lega Nord. "Salvini ha fatto i suoi conti politicamente, scientificamente per lavorare su una cultura alterata dell'elettorato che avevano perso". Un razzismo “calcolatore”, insomma, "a fini elettorali".
Quando poi le hanno chiesto se Calderoli è un “cavernicolo”, Kyenge non è caduta nel tranello del ricambiare gli insulti. "È semplicemente un umano".