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La Camera dei Deputati al governo: “Meno tempo nei Cie e regolarizzazioni”

Approvata una mozione del Pd che impegna il governo a voltare pagina nella lotta alla clandestinità. “Oggi strumenti inefficaci e costosi”

Roma – 10 dicembre 2013 –È il momento di voltare pagina sui centri di identificazione ed espulsione e sul reato di clandestinità. L’armamentario normativo creato dal centrodestra per combattere l’immigrazione clandestina si è dimostrato fallimentare. Meglio puntare su allontanamenti volontari e “regolarizzazioni ordinarie”.

A impegnare il governo in questa direzione è la Camera dei Deputati, che ha approvato ieri a maggioranza due mozioni e una risoluzione su questi temi.

Secondo la mozione presentata da deputati del Partito Democratico e di Scelta Civica, bisogna “ripensare gli attuali strumenti di gestione dell'immigrazione irregolare che risultano inefficaci (per quanto attiene all'effettività dei provvedimenti di espulsione) e costosi – tenendo conto che l'aumento dei costi è incongruo rispetto agli obiettivi”. Ma anche “abbattere i tempi di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione, oggi inaccettabili per durata e inutili, oltre il periodo iniziale, all'effettiva identificazione delle persone trattenute”.

Si chiede quindi una riforma che riduca “ a misura eccezionale, o comunque del tutto residuale”, il trattenimento nei Cie, e che punti invece al rimpatrio volontario. Vanno riviste le norme sull’ingresso se il soggiorno irregolare, che oggi è un reato, salvando “l'espulsione come sanzione amministrativa”. Servono politiche migratorie che garantiscano “ possibilità di ingresso regolare e di inserimento sociale” e introducano “meccanismi di regolarizzazione ordinaria”.

Nei Cie  non devono finire persone che hanno bisogno di protezione, come le vittime di tratta, i minori o i richiedenti asilo; ma nemmeno ex detenuti, che vanno identificati in carcere. Il governo deve poi monitorare periodicamente le “reali condizioni di vita” all’interno di queste strutture, garantire uniformità di trattamento in tutta Italia ed “eliminare ogni restrizione e difficoltà al normale ingresso di associazioni umanitarie e organizzazioni non governative all'interno dei centri, al fine di umanizzare le condizioni di vita”.

Ieri pomeriggio è passata anche una mozione del Nuovo Centrodestra che impegna il governo a “dotare i centri di identificazione ed espulsione dei finanziamenti necessari per il loro corretto funzionamento e per la loro messa in sicurezza” , ma anche a legare “il conferimento di permessi di soggiorno a rapporti di lavoro già esistenti, con la possibilità di prorogarne gli effetti di pari passo con la durata del rapporto”.

Ncd chiede poi “un lavoro di monitoraggio dei flussi migratori insieme ai Governi dei Paesi da cui maggiormente provengono le imbarcazioni”, e di “sollecitare le autorità dell'Unione europea ad intervenire allo scopo di fornire un effettivo aiuto e sostegno ai Paesi, quali l'Italia, che sono maggiormente coinvolti ed interessati dai flussi migratori a causa della propria posizione strategica e centrale nel Mediterraneo”.

Infine, ieri è passata una risoluzione presentata da quattro deputati socialisti sull’identificazione in carcere dei detenuti stranieri che chiede di applicare una direttiva del 2007 per evitare che, dpo la pena, transitino nei Cie. Impegna il governo ad applicare quella direttiva “che eviterebbe tempi lunghi con la identificazione degli immigrati durante la carcerazione detentiva e favorirebbe una riduzione dei Cie presenti sul nostro territorio nazionale”.

I testi delle mozioni approvate
 

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