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La Camera: “Stop alle restrizioni per i lavoratori romeni”

Risoluzione bipartisan della Commissione Lavoro. "Il governo ci ripensi"

Roma – 25 novembre 2010 – “Via le restrizioni per i lavoratori romeni e bulgari”. La Camera dei deputati, con i voti di maggioranza e opposizione, chiede al governo di tornare sui suoi passi, eliminando la moratoria sul libero accesso dei neocomunitari al mercato del lavoro.

All’inizio di novembre, un tavolo tecnico tra i ministeri del Lavoro, dell’Interno, degli Esteri e dell’Agricoltura ha deciso di prorogare anche per il 2011 il sistema a doppio binario valido per romeni e bulgari. Questi possono essere assunti liberamente in alcuni settori (agricolo, turistico-alberghiero, domestico e di assistenza alla persona, edile, metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato, stagionale), per tutti gli altri devono prima chiedere un’autorizzazione.

Ieri, la Commissione Lavoro della Camera ha però approvato una risoluzione presentata dal presidente Silvano Moffa (Fli), che chiede una liberalizzazione completa, in modo da equiparare romeni e bulgari a tutti gli altri lavoratori europei. Solo la Lega Nord ha votato contro.

“Una decisione di liberalizzare completamente l’accesso al mercato del lavoro rappresenterebbe il giusto riconoscimento del contributo fornito dalla comunità rumena allo sviluppo del mercato del lavoro italiano, nonché alla sua crescita economica e produttiva” si legge nella risoluzione di Moffa. Inoltre, ci sarebbero “positive ricadute sui rapporti bilaterali tra Italia e Romania, favorendo lo sviluppo di tutte le iniziative comuni in tema di lavoro e previdenza”.

Il governo tornerà sui suoi passi? Il sottosegretario Laura Ravetto, intervenuta ieri in Commissione, ha detto che “sotto il profilo strettamente politico” la risoluzione “non può incontrare un orientamento contrario da parte del Governo”, ma dal punto di vista tecnico “non esistono particolari margini di manovra per modificare questa scelta”. Che vuol dire? Forse che “non siamo contrari, ma ormai è troppo tardi”?

Elvio Pasca

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