Il ministro dell’interno: “Libertà di movimento non vuol, dire libertà di andare a cercare lavoro e benefits” Giro di vite anche contro gli studenti
Londra – 31 ottobre 2015 – In Gran Bretagna solo chi ha un lavoro. Senza eccezioni per italiani, francesi, romeni o altri cittadini comunitari.
Non ci sono solo gli immigrati irregolari nel mirino del governo britannico. Di fronte al record di immigrazione netta (+ 330 mila unità in un anno) appena certificato dalle statistiche ufficiali, David Cameron e i suoi sono pronti a mettere in discussione anche la libera circolazione dei comunitari.
“Quando è stata creata, la libertà di movimento significava libertà di muoversi per andare a lavorare, non la libertà di muoversi per cercare un lavoro o pretendere benefits” ha scritto ieri il ministro dell’Interno Theresa May sul Sunday Times. “Lo scorso anno, il 40% degli immigrati europei, 63 mila persone, sono venute qui senza avere alcun lavoro”.
“Se vogliamo controllare l’immigrazione e abbatterla a decine di migliaia dobbiamo prendere grandi decisioni, reintroducendo il principio che era alla base della libertà di movimento” incalza Theresa May.
Non solo, il ministro vuole anche un giro di vite contro gli studenti. Questi secondo lei andrebbero espulsi alla fine dei loro corsi a meno che non abbiano offerte di lavoro adeguate a dei laureati.
“È tempo per i leader europei di considerare le conseguenze di un’immigrazione incontrollata su stipendi, posti di lavoro e coesione sociale delle nazioni di destinazione; sulle economie e sulle società dei quelli di Provenienza; e sulle vite e sul welfare di quelli che cercano di venire qui”.