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La Lega: “Pulitori islamici? Licenziamoli”

Il capogruppo in Trentino: "Non è sicuro averli nei nostri uffici". E chiede di levare l’appalto alla ditta

Roma – 8 gennaio 2010 – Scope, palette, aspirapolvere e stracci sono troppo pericolosi in mano a lavoratori di fede islamica che puliscono uffici pubblici. Né è convinta la Lega Nord di Trento, che ha chiesto al presidente della Provincia Autonoma di rescindere il contratto con la ditta che ha in appalto la pulizia dei suoi uffici.

“Uno dei nostri arriva negli uffici del gruppo sempre molto presto, prima delle sette. Ebbene, in un paio d’occasioni ha pure trovato questi lavoratori islamici che dormivano sui divani dei nostri uffici. Così, non ci pare possibile andare avanti” spiegano i leghisti, e fin qui la loro potrebbe pure apparire una protesta legittima.

Fatto sta che per il capogruppo Alessandro Savoi il vero problema è un altro. “Quei lavoratori sono islamici. Sulle nostre scrivanie e nei nostri computer ci sono dati sensibili e loro possono mettere mano ovunque. Siamo un partito che ha una posizione chiara nei confronti dell’Islam. Non ci pare opportuno, ne’ sicuro, che dei lavoratori di quella religione possano muoversi indisturbati nei nostri uffici”.

Non la pensa così il presidente del Consiglio provinciale di Trento Giovanni Kessler al quale, ha spiegato ieri al Tg3,  ”non passa per la testa“ di dare il benservito alla ditta di pulizie. “Ciò che chiediamo a chi si aggiudica l’appalto – ha sottolineato Kessler  – è che eseguano il lavoro con puntualità e a regola d’arte e che il personale sia inquadrato come previsto dai contratti. Tutto il resto non ci interessa e non ci deve interessare; tanto meno la provenienza e la fede di chi lavora”.

Savoi e gli altri leghisti si dovranno rassegnare. E trovare altri modi per proteggersi dai pericolosissimi pulitori islamici.

Elvio Pasca

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