Cota: "Prima dobbiamo reimpiegare i lavoratori italiani". Fugatti: "Aiuti per il rimpatrio eviterebbero lo scontro sociale"
Roma – 3 marzo 2009 – Non far arrivare più lavoratori stranieri e convincere quelli che già qui a tornarsene a casa. Sono i due fronti su cui si vuole impegnare la Lega Nord, convinta che questa sia una strada utile per combattere la crisi economica.
La moratoria sui flussi d’ingresso è invocata da mesi dai leghisti. Avevano già tentato di inserirla nel disegno di legge sulla sicurezza, ma poi hanno deciso di trasformarla in una mozione che verrà presentata in Parlamento.
Oggi l’argomento è stato rilanciato dal capogruppo del Carroccio alla Camera, Roberto Cota: "Noi diciamo sostegno agli ammortizzatori sociali; stop all’arrivo di nuovi immigrati, perchè prima dobbiamo reimpiegare i lavoratori italiani che hanno perso il posto; e riforme strutturali, che consentano di abbassare la pressione fiscale".
Maurizio Fugatti, capogruppo della Lega Nord in Commissione Finanze a Montecitorio, si preoccupa invece degli immigrati che perdono il posto. "È facile prevedere che anche in Italia, in particolare nelle zone a più alta intensità industriale, si possano verificare casi come quelli accaduti in Inghilterra, dove i disoccupati locali hanno contestato i lavoratori italiani perchè questi ultimi avevano un lavoro" scrive in una nota.
Per questo, secondo Fugatti, "prima di vedersi acuire lo scontro nella ricerca di lavoro tra disoccupati italiani e disoccupati extracomunitari occorre prevedere l’istituzione di un incentivo economico per il ritorno nei Paesi di origine offerto agli extracomunitari disoccupati". Questo, aggiunge, "potrebbe fungere da prevenzione di eventuali situazioni di crisi sociale".
EP