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La mobilitazione: “Decreto flussi-bis per i 530mila esclusi”

Lo vogliono immigrati, associazioni e sindacati che scenderanno nelle piazze delle città italiane per chiedere l’accoglimento di tutte le domande

Roma – 15 febbraio 2008 – Il decreto flussi continua a far discutere. Che fine faranno le 530mila persone che hanno fatto la domanda e non sono entrate nella graduatorie? Immigrati e associazioni chiedono che tutte le domande presentate siano accolte. E lo fanno scendendo nelle piazze di molte città italiane.

La mobilitazione è cominciata oggi a Roma dove dopo il meeting, una delegazione ha incontrato il prefetto Costa per chiedere una soluzione. Domani toccherà a Milano, Bologna, Brescia, Bergamo, Padova, Treviso, Rovigo, Verona, La Spezia, Arezzo e Como. Lunedì invece con la stessa richiesta scenderanno in campo i sindacati, in un incontro con il sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi.

A Milano e a Brescia l’appuntamento è alle 10, rispettivamente a Corso Monforte e davanti alla posta centrale. A Bologna il 24 febbraio il coordinamento migranti ha organizzato un’assemblea al centro Zonarelli per decidere insieme il prossimo passo.

La protesta intende puntare il dito anche contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e contro i tempi di attesa per i rinnovi dei permessi. La nuova procedura del decreto flussi, contestano le associazioni, ha solo spostato le code dalle Poste (altro punto dolente) ai Patronati.

“Quanto al decreto flussi, non è possibile – spiega Hamadi Zribi del coordinamento romano per la promozione della libertà di movimento – che settecentomila domande siano state fatte dall’estero. Tutti sanno che le persone che hanno ricorso al decreto flussi stanno già in Italia. E’ un’ipocrisia far finta di non sapere che i partecipanti alla “lotteria” lavorano in Italia clandestinamente. Si deve dare loro la possibilità – dice Zribi – di regolarizzare la propria presenza qui e vivere serenamente la propria scelta migratoria”.

“Il ministro Giuliano Amato e il premier Romano Prodi sono ancora in tempo a soddisfare la nostra petizione – ribadisce Hamadi Zribi –, il ministro Ferrero ha avanzato la stessa nostra richiesta più volte”. 

Secondo Cigl, Cisl e Uil, il governo dimissionario potrbbe adottare un decreto flussi-bis prima delle prossime elezioni, un atto non solo possibile, perchè di ordinaria amministrazione, ma dovuto. Ancora però, per meno di due mesi, l’ultima parola spetta solo a Prodi.

Antonia Ilinova

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