Portati tutti in salvo i migranti stipati a bordo
Agrigento, 9 maggio 2011 – Tragedia alle prime ore del mattino di ieri a Lampedusa. Grazie all’intervento dei soccorritori sono stati portati in salvo circa 527 profughi che si trovavano a bordo di una carretta del mare rimasta incastrata tra gli scogli, 3 orpi senza vita sono stati però recuperati oggi dai sommozzatori.
Immediatamente i soccorritori sono arrivati sul posto. Centinaia di profughi, tra cui donne e bambini, attaccati al barcone, con il terrore negli occhi, erano pronti a gettarsi in acqua. ”Servono luci, fari, presto!”, inizia a sgolarsi un finanziere. Alcuni profughi sono già in acqua e rischiano di annegare. Gli uomini della Guardia di Finanza si organizzano in pochi minuti e mentre due di loro raggiungono la barca, mettendo a rischio la propria vita, altri organizzano una sorta di catena umana con una cima. Ma è buio e non si vede assolutamente nulla. La barca ondeggia più volte. Una donna cade in acqua e viene tratta in salvo dopo pochi istanti, ma appena arriva sugli scogli inizia a chiedere del suo bambino di quattro mesi. Sono minuti concitati. Tutti urlano, tutti cercano di dare una mano per salvare il piccolo che alla fine viene restituito sano e salvo alla mamma. Molti profughi riescono a risalire sugli scogli grazie alla catena umana, ma a causa del buio cadono e qualcuno si ritrova con la faccia contusa, un altro si ferisce a una gamba. I soccorritori si gettano in mare per portare in salvo donne e bambini. Sono quasi le cinque del mattino, ma è ancora buio fuori. Nel frattempo sono arrivate due motovedette di Guardia costiera e Guardia di Finanza che illuminano il barcone. Ma non basta. La luce è troppo fioca. Due barchette e un gommone fanno su e giù dalla carretta: tra loro ci sono anche dei pescatori lampedusani arrivati appena è scattato l’allarme.
Il barcone ondeggia ancora. I profughi che riescono ad arrivare sugli scogli vengono soccorsi con coperte termiche. Sono già le cinque e mezza e sta albeggiando, quando tocca ai finanzieri e alla Guardia costiera risalire sugli scogli per mettersi al riparo. I profughi salgono sui pullman della ‘Lampedusaccoglienza’.
Quando tutto sembra finito, si scopre che su un’ambulanza ci sono quattro bambini senza genitori. I piccoli vengono portati all’Area marina protetta. Qui le mamme, terrorizzate, riabbracciano i loro figli. Mentre 24 donne in stato di gravidanza sono state ricoverate al Poliambulatorio di Lampedusa, per tre di loro è stato deciso il trasferimento in elisoccorso all’ospedale Cervello di Palermo. Sempre in elisoccorso sono stati trasferiti a Palermo ache tre uomini.
Tre cadaveri, infine, sono stati recuperati dai sommozzatori sotto il relitto del barcone incagliato. Appartengono a tre giovani di colore dell’eta’ apparente di 25-28 anni.
È il maggiore Fabrizio Pisanelli, della Guardia di Finanza di Lampedusa a spiegare che una motovedetta delle Fiamme gialle ha raggiunto a una decina di miglia dall’isola la vecchia imbarcazione. ”Tre nostri finanzieri esperti sono saliti sul barcone per governarlo fino all’arrivo a Lampedusa. Ma giunti in prossimità del porto si è rotta la catena del timone e la barca è diventata ingovernabile. Il nostro finanziere ha ingranato la marcia integrata per evitare di finire sugli scogli. Ma la barca si è incagliata e il mare agitato ha fatto il resto. L’importante è poter affermare che siamo riusciti a salvare tutti i profughi sulla barca”, chiosa il maggiore.
Poche ore prima della tragedia l’ennesimo sbarco. Un barcone, con la bandiera verde del regime di Gheddafi, in ferro di trenta metri è approdato poco prima delle due della notte al porto commerciale di Lampedusa con 800 profughi, tra cui 138 donne e 12 bambini.
“Gli ultimi sbarchi a Lampedusa, oltre 1.500, sono tutti profughi non rimpatriabili, partiti dalla Libia a causa della guerra”, ha affermato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. “Il flusso di clandestini dalla Tunisia – ha spiegato – si è invece praticamente fermato, grazie all’accordo da me firmato i 5 aprile con il governo di Tunisi”. Nell’isola è intanto arrivato anche Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e commissario straordinario per l’emergenza immigrati.
Dopo i nuovi arrivi, proseguono i trasferimenti. E’ attraccata al porto di Cala Pisana di Lampedusa la nave-traghetto ‘Flaminia’ che si trasferirà dall’isola un migliaio di profughi arrivati nelle ultime 48 ore.