Le operazioni sono rallentate dal rifiuto dei tunisini di radunarsi Agrigento, 16 aprile 2011 – Ore di ‘trattative’ all’interno del centro di accoglienza di Lampedusa, tra le forze dell’ordine e gli immigrati tunisini che oggi dovrebbero essere rimpatriati, come prevede l’accordo firmato il 5 aprile scorso.
Degli oltre 180 immigrati presenti nella struttura di contrada Imbriacola, ne dovrebbero essere scelti 30 per il primo volo di rimpatrio. Ma le operazioni sono rallentate dal rifiuto dei tunisini di radunarsi perché molti di loro sostengono di avere i requisiti per potere continuare a restare in Italia e non essere rimpatriati. Alcuni legali si stanno mettendo in contatto con il centro di accoglienza per tentare di dimostrare che alcuni dei migranti sono nati in Francia o in altri paesi europei. Esposto anche uno striscione con la scritta ‘No Tunisia’. La tensione attorno al centro di accoglienza è altissima, con decine di carabinieri e poliziotti che impediscono ai giornalisti di avvicinarsi alla struttura.
Sul fronte degli sbarchi, quella appena trascorsa, è stata una notte tranquilla dopo l’arrivo dei 220 profughi, tra cui molte donne e bambini, avvenuto ieri pomeriggio grazie alla Guardia costiera che li ha salvati dal naufragio. Il maltempo e il vento forte nel Canale di Sicilia impediscono ai barconi di raggiungere le coste siciliane.