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L’Aquila. Dopo il sisma, un “piano convivenza” per gli immigrati

Nasce per facilitare il reinserimento sociale degli stranieri

L’Aquila – 22 giugno 2009 – Grazie al ”Piano convivenza” gli immigrati dell’Aquila avranno il sostegno necessario per reinserirsi socialmente con dignità. È il risultato del Protocollo d’intesa che impegnerà per un triennio Prefettura e Provincia del capoluogo abruzzese e Provincia autonoma di Trento. Scopo dell’accordo, è proprio aiutare gli stranieri, i cui problemi endemici si sono acuiti ulteriormente dopo il sisma del 6 aprile.

La comunità aquilana è costituita per il 5-6 percento da immigrati che oggi si trovano ad affrontare tutti i disagi legati al rinnovo del permesso di soggiorno, ai ricongiungimenti familiari interrotti, al ritorno in patria per minori e quant’altro. La Provincia autonoma di Trento, che per la convivenza ha istituito un apposito assessorato, aveva già elaborato in precedenza un progetto d’integrazione che, in questo particolare momento, ha deciso di condividere con L’Aquila. Il ministero dell’Interno, Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione, ha assicurato il finanziamento che sarà gestito dalla Provincia dell’Aquila.

Il ”Piano convivenza” prevede ventidue azioni per ricostruire insieme le relazioni sociali tra cittadini locali e stranieri. Parole chiave: ascolto, monitoraggio, informazione, supporto giuridico-amministrativo, sensibilizzazione, valorizzazione delle differenze, coesione sociale, formazione e lavoro. Sarà inoltre costituito un gruppo di lavoro paritetico che si riunirà periodicamente per l’approfondimento del tema della convivenza e per l’individuazione di iniziative concrete pro-integrazione.

”Il filo conduttore di questa iniziativa – ha detto il prefetto Gabrielli – è quello di avvicinare le istituzioni ma anche gli aquilani a persone che non condividono la loro stessa nazionalità”. Mentre la presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, ha ricordato come la convivenza imposta dal terremoto abbia determinato situazioni e problematiche davvero difficili. ”Ma anche la convivenza di diverse etnie – ha spiegato – può trasformarsi in una grande opportunità. Per questo il progetto ci fa vedere la realtà degli immigrati in un’altra ottica, sotto un altro punto di vista”.

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