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Laura Boldrini ha denunciato Matteo Salvini: “Ha creato una campagna d’odio contro di me”

Roma, 8 dicembre 2020 – Laura Boldrini ha intrapreso un’azione legale contro il leader del Carroccio Matteo Salvini. Si tratta di una causa civile al Tribunale di Milano per risarcimento danni, provocata dalla continua “strumentalizzazione” della sua persona “attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti. Una campagna massiccia e duratura, e dai toni virulenti”, ha dichiarato l’ex presidente della Camera in un’intervista al Corriere della Sera.

Laura Boldrini, la denuncia a Matteo Salvini

Al giornale Laura Boldrini ha chiarito la sua denuncia nei confronti di Matteo Salvini e della “campagna d’odio” che il leader della Lega, negli anni, ha messo in piedi contro di lei tramite numerosi post sui social network. L’ex presidente della Camera, infatti, ha sottolineato come il politico abbia affiliato il suo nome a una presunta “invasione dei migranti”, e soprattutto ai crimini commessi dagli stranieri. “Come se io avessi la responsabilità di quelle azioni delinquenziali”, ha precisato.

Ma questa non è una novità: come ha spiegato l’esponente del Partito Democratico Laura Boldrini, la vicenda ha radici molto più profonde. “Partiamo dal 2013, quando la Lega era un partito in frantumi. Era al 4%, e Salvini per risollevare le sorti decise di scagliarsi contro i migranti. Aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico. Allora decise di prendere me come un bersaglio politico. Avevo lavorato 15 anni all’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. quindi, Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione. Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi, le risorse boldriniane”.

Boldrini: “Stiamo parlando del mio nome associato ai crimini commessi dai migranti”

Nonostante gli anni e i numerosissimi post contro di lei, però, la denuncia è arrivata solamente adesso. “Perchè la campagna non finiva mai”, ha sottolineato Laura Boldrini. “Non finisce mai. Da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho cominciato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social. Singoli post, singole denunce”. Ma nonostante questo, il leader della Lega “aveva fatto una montagna di post. Ho sperato che con la fine della mia carica istituzionale potesse finire anche la campagna d’odio. Siamo arrivati all’apice di quello che è successo qualche giorno fa alla Camera.

Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti, che ha detto ‘questa è una boldrinata‘ spiegando che voleva dire l’insieme delle azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo a essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta“. Su di lei, infatti, si è creato un vero e proprio slogan che non ha mai smesso di perseguitarla: quello delle “risorse boldriniane”. E questo semplicemente perchè Laura Boldrini aveva “parlato dei migranti come risorse”, ma come lei lo avevano fatto anche altri. L’ex presidente della Camera, però, era la vittima perfetta da attaccare e sfruttare. Perciò ora ha detto basta.

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