Il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati: “Europa ridimensioni le sue paure”
Roma, 25 maggio 2011 – Per le traversate in mare degli immigrati ”da principio venivano usati gommoni artigianali che caricavano 70, 80 persone. Oggi dalla Libia partono vecchi pescherecci in disuso stipati di gente e privi di qualsiasi condizione di sicurezza. Inoltre il viaggio non costa più 1.200 dollari come un tempo ma molto meno, qualcuno ha raccontato d’aver dato tutto cio’ che aveva ed essersi imbarcato con pochi soldi”.
Lo sottolinea Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in un’intervista al quotidiano La Stampa.
Dalla Libia sono sbarcate 14mila persone ”su un totale di oltre 850mila scappate soprattutto via terra. L’Europa ridimensioni le sue paure -prosegue Boldrini- perche’ la Tunisia e l’Egitto, i Paesi confinanti dove si sta rifugiando la maggioranza dei profughi, hanno mantenuto le frontiere aperte nonostante le proprie difficolta’ interne”.
Quanto all’evoluzione della situazione, ”dipende dalla guerra in Libia. Noi esortiamo tutte le navi commerciali e militari in transito nel Mediterraneo ad incrementare la collaborazione nei soccorsi. Oggi qualsiasi carretta in partenza dalla Libia e’ di per se’ a rischio”.