Roma, 21 ottobre 2021 – Circa la metà dei lavoratori agricoli stranieri che arrivano in Italia proviene da Paesi nei quali è stato autorizzato il vaccino anti Covid Sputnik. Proprio per questo motivo la Coldiretti chiede che anche in Italia possa essere riconosciuto, così da “garantire la regolarità dell’attività nelle campagna, dove sta per finire la vendemmia mentre è all’inizio la raccolta delle olive”.
Lavoratori agricoli e vaccino Sputnik, la richiesta di Coldiretti
D’altronde, l’Italia ha già approvato e riconosciuto la validità del vaccino Sputnik somministrato ai cittadini di San Marino. Per questo, a maggior ragione, la Coldiretti chiede che l’autorizzazione sia estesa, in modo che i lavoratori agricoli ai quali è stato inoculato, nel loro Paese, il vaccino Sputnik possano risultare in regola. Si parla di circa 180 mila addetti stranieri, alcuni immunizzati anche tramite il vaccino cinese Sinovac. Secondo le rilevazioni di Coldiretti, un quarto di tutto il Made in Italy a tavola è prodotto da questi lavoratori, che provengono da 155 Paesi differenti e forniscono il 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
Molti di loro, ogni anno, arrivano in Italia per svolgere le mansioni agricole e poi rientrano nel proprio Paese. Stando a quanto riportato da Coldiretti, però, “per garantire l’adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti è urgente introdurre strumenti flessibili. Concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di collaborare temporaneamente alle attività nei campi. In più c’è la necessità di prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia. E di pubblicare il decreto flussi 2021. Con la pandemia non ancora sconfitta, le misure contagio diventano strategiche per garantire la salute di tutti”.
Tra l’altro, Coldiretti è stata “in prima linea per sostenere la campagna vaccinale. Hub di Coldiretti sono stati aperti nelle cantine, nelle aziende agricole. Nei piccoli borghi e nelle comunità dei lavoratori immigrati a supporto alla rete nazionale organizzata dal commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo”.
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