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Stagionali. Firmato il decreto flussi da 10 mila ingressi. “È tardissimo”

Solo dopo la pubblicazione si potranno presentare le domande. Coldiretti: "Ora si faccia presto. Togliamo gli ultimi alibi a chi non rispetta le regole". Cia: "Stagionali indispensabili, non riusciamo a trovarne tra i disoccupati"

Roma – 1 aprile 2014 – In estremo ritardo rispetto alle promesse, ma anche rispetto alle esigenze dell’agricoltura italiana, sta per arrivare finalmente il via libera all’ingresso in Italia di 10 mila lavoratori stagionali extracomunitari.

“Il presidente del Consiglio ha firmato il decreto flussi. Il testo ora è alla corte dei Conti ma dovrebbe arrivare tra poco in Gazzetta Ufficiale. A giorni uscirà anche una circolare congiunta dei ministeri dell’interno e del Lavoro e sarà possibile iniziare a compilare online le domande” spiega a Stranieriinitalia.it Romano Magrini, responsabile politiche del Lavoro della Coldiretti.

Pensare che il testo del decreto era pronto dallo scorso dicembre, concordato tra ministero del lavoro e associazioni di categoria. Queste avevano dovuto accettare la riduzione di ingressi (l’anno scorso furono 30 mila, ma secondo i tecnici di via Fornovo, in tempo di crisi, il fabbisogno è decisamente inferiore) in cambio almeno dell’assicurazione che sarebbero diventati presto realtà.

Un impegno, però, che non è stato onorato soprattutto a causa del cambio di governo, che come sempre si porta dietro anche un rallentamento dell’ordinaria amministrazione. Coldiretti, un mese fa, già diceva che era tardi. “Ora diciamo che è tardissimo, le nostre aziende sono in fibrillazione, hanno bisogno di stagionali. Speriamo almeno che non ci siano altri intoppi e che i lavoratori possano arrivare presto in Italia”.

Per l’arrivo dei lavoratori stagionali stranieri, c’è stata già una forte semplificazione. “Gli ingressi pluriennali e il meccanismo del silenzio-assenso per le richieste che riguardano chi è già stato in Italia sono passi avanti importantissimi. Sveltire però anche i primi ingressi è fondamentale, così si tolgono gli ultimi alibi a chi impiega manodopera in maniera irregolare” sottolinea Magrini.

Per sbloccare il decreto flussi, le associazioni degli agricoltori hanno fatto pressing anche sul nuovo ministro del lavoro Giuliano Poletti. La risposta, però, non è stata delle più veloci. Nel governo sembra esserci la convinzione che questi nuovi ingressi dall’estero non siano poi così urgenti, perché ci sono già tanti disoccupati, italiani e stranieri, che potrebbero andare a lavorare nei campi.

“Invece  il ritardo è molto grave” dice Claudia Merlino, responsabile lavoro della Confederazione Italiana Agricoltori. “Le richieste più pressanti arrivano da Veneto ed Emilia Romagna e dal Piemonte. La firma del decreto flussi è solo una prima tappa. Consideriamo che anche se la situazione si sbloccasse ora, questi lavoratori riuscirebbero ad essere qui solo per l’estate”.

L’esperta contesta che le esigenze di manodopera straniera per l’agricoltura si siano drasticamente ridimensionate. “Sul fronte occupazione il nostro settore non ha subito grossi cali. Abbiamo bisogno di stagionali e non riusciamo a trovarli tra i disoccupati già presenti in Italia”.

I tecnici del ministero hanno fatto però più volte notare che tante richieste di assunzione di stagionali, dopo il via libera all’ingresso del lavoratore, non si trasformano in contratti di lavoro. “Secondo loro succede perché viene strumentalizzato il decreto flussi, secondo noi il problema sono i tempi lunghissimi di risposta: i lavoratori – denuncia Merlino – arrivano quando non c’è più bisogno di loro”.

Elvio Pasca
 

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