Roma – 11 marzo 2013 – La retribuzione media mensile di uno straniero nel 2011 e' pari a 973 euro. Le donne percepiscono un reddito piu' basso degli uomini, 790 euro a fronte dei 1.122 colleghi maschi. Il differenziale retributivo tra stranieri e italiani si aggira intorno al -21% (-289 euro) per gli uomini e al -31% per le donne. E' quanto spiega la Fondazione Moressa in una nota.
Le donne rappresentano il 42,2% del totale dei contribuenti stranieri e i redditi da esse dichiarate ammontano al 34,7% dei redditi complessivamente dichiarati dagli stranieri. Mediamente una donna straniera dichiara annualmente 10.247 euro, a fronte dei 14.100 euro dichiarati dagli uomini stranieri. Un dato positivo per la componente occupazionale straniera femminile e' l'aumento di contribuenti straniere del 5,2% tra il 2009 e il 2010, superiore a quello degli uomini che e' stato del 3%. Le nazionalita' per cui si registra il piu' alto numero di contribuenti donne sono l'Ucraina (71,2%), la Polonia (61,8%) e il Brasile (60,3%).
Escluse Svizzera, Germania e Francia, i redditi medi annui piu' altri tra le donne straniere vengono percepiti dalle egiziane (15 mila euro), dalle argentine (12.600 euro), dalle donne provenienti dai paesi dell'ex-Jugoslavia (11.750 euro) e dalle tunisine (11.590 euro). In termini di reddito dichiarato, lo scarto tra uomini e donne straniere e' maggiore per la categoria femminile. Tra il 2009 e 2010 l'incremento maggiore di contribuenti donne ha interessato le moldave (+21,4%) e a seguire le ucraine (+14,6%), le rumene (+12,9%) e le cinesi (+12,7%). Una tendenza negativa in questo senso e' invece sperimentata dalle donne provenienti dall'ex Jugoslavia.
La percentuale di contribuenti donne sul totale dei contribuenti stranieri non varia considerevolmente da una regione all'altra. La regione in cui tale percentuale e' piu' alta e' la Val d'Aosta (49,5%), mentre quella in cui e' piu' bassa e' la Lombardia (38,5%). Maggiori differenze regionali si rilevano, invece, se consideriamo il reddito medio: per le donne e' piu' alto in Lombardia (quasi 12 mila euro) e in Friuli Venezia Giulia (11 mila euro), mentre e' piu' basso in Calabria (6 mila euro), Puglia (7.600 euro) e Basilicata (7.800 euro).
"La condizione occupazionale, retributiva e contributiva delle donne straniere sembra indicare la vulnerabilita' di questa popolazione e la presenza di disuguaglianze, sia rispetto ai propri connazionali uomini sia rispetto alla popolazione femminile autoctona", affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa.
"La condizione delle donne straniere – spiegano – riflette da una parte le criticita' della societa' di arrivo rispetto alle problematiche di genere e dall'altra le difficolta' tipiche del percorso migratorio. D'altra parte, e' opportuno notare come l'inserimento forzato in alcune nicchie professionali delle donne straniere, quali i lavori di assistenza e di cura, sebbene portino queste lavoratrici a recepire compensi inferiori rispetto ai loro connazionali, dovuti in primis a monte ore ridotti e alle peculiarita' di questo tipo di attivita', tuttavia le ha preservate dalla contrazione che la crisi economica e finanziaria in corso ha invece causato in altri settori tipicamente piu' attrattivi per la popolazione maschile, come il comparto delle costruzioni"