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Lavoro: a immigrati più contratti a tempo indeterminato rispetto a italiani

I dati del secondo rapporto annuale sul mercato del lavoro degli immigrati presentato dal ministro del Lavoro Elsa Fornero

Roma, 11 luglio 2012  – C’e’ una maggiore diffusione di contratti a tempo indeterminato tra i lavoratori stranieri rispetto agli italiani. Nel 2011, infatti, i rapporti di lavoro avviati sono, nel 18% dei casi, contratti a tempo indeterminato. Tra i lavoratori stranieri di provenienza Ue la quota di contratti definitivi e’ pari al 22% del totale e tra i lavoratori extracomunitari sale al 39%. La differenza e’ ancora piu’ marcata considerando il genere: se in media i rapporti di lavoro sottoscritti dalle donne italiane sono nel 17% dei casi a tempo indeterminato, per le colleghe straniere la percentuale sale al 29% e al 48% per le extracomunitarie.

E’ quanto emerge dal Secondo rapporto annuale sul mercato del lavoro degli immigrati presentato dal ministro del Lavoro Elsa Fornero, dal Direttore generale dell’Immigrazione e delle politiche d’integrazione Natale Forlani e dal sottosegretario al Lavoro e politiche sociali Maria Cecilia Guerra.

Dal rapporto emerge anche che non solo i lavoratori stranieri sottoscrivono una quota maggiore di contratti definitivi ma anche la durata effettiva risulta maggiore: mentre il 34% dei rapporti di lavoro cessati che interessano gli italiani dura meno di un mese, quelli della stessa durata effettiva per gli extracomunitari sono il 21% e per gli stranieri di provenienza Ue il 27%. I settori di maggior domanda di lavoro sono l’agricoltura (32,3% del totale), le costruzioni (27,9%), l’industria in senso stretto (20,8%), e i servizi alla persona (16,1%) i quali, focalizzandosi solo sugli extracomunitari, raccolgono piu’ del 60% del totale. La domanda e’ superiore al nord del paese rispetto a centro e sud. Da segnalare anche il fattore che, secondo il rapporto, c’e’ una crescita della domanda di lavoro qualificato: nel 2011 ha infatti superato quella del lavoro non qualificato.

“Questo rapporto – evidenzia il ministro Fornero – e’ molto importante ed ha la duplice finalita’ di informare le istituzioni e l’opinione pubblica circa una radicale trasformazione del fenomeno della domanda e dell’offerta del lavoro per gli immigrati, e di permettere quel processo di acquisizione delle competenze essenziale per decidere le politiche in materia di lavoro degli immigrati. Infatti bisogna smettere di parlare del lavoro degli immigrati in termini di mera carenza dell’offerta di manodopera o del mismatch in settori come ad esempio la cura dei disabili. Speriamo – conclude il ministro – che il rapporto del prossimo anno possa cogliere i frutti anche della riforma del lavoro la quale in almeno un paio di punti tocca il lavoro degli immigrati”.

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