Roma, 14 marzo 2024 – Con l’avvicinarsi del prossimo Click Day, focalizzato sulle assunzioni di colf e badanti e previsto per il 21 marzo, emerge un quadro complesso sulle preferenze delle famiglie italiane riguardo alle modalità di assunzione dei lavoratori domestici non comunitari. Secondo uno studio commissionato da Assindatcolf al Censis nell’ambito del Rapporto 2024 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, la maggioranza delle famiglie (82,5%) ha manifestato una preferenza per strumenti più flessibili rispetto al Decreto Flussi, attualmente in vigore.
Colf e badanti, click day il 21 marzo
I numeri derivanti dallo studio delineano chiaramente le preferenze delle famiglie in merito alle modalità di assunzione dei lavoratori non comunitari nel settore domestico. Il 28,4% del campione preferirebbe un permesso di soggiorno per ricerca lavoro della durata di un anno, eventualmente convertibile in permesso per lavoro, mentre il 27,8% opterebbe per la regolarizzazione attraverso un contratto di lavoro accessibile in qualsiasi momento e su base individuale. Una quota simile (26,4%) sarebbe favorevole all’assunzione diretta a chiamata, senza limitazioni rispetto al settore produttivo o al paese di origine. Solo il 17,5% delle famiglie ritiene che il Decreto Flussi sia adeguato così com’è.
Oltre alle preferenze espresse, emerge anche una scarsa conoscenza della procedura del Click Day, con il 71,7% delle famiglie che dichiara di non conoscerla. Chi ne è a conoscenza la considera inoltre complessa (23,5%), mentre il 17,7% la ritiene inadeguata per una richiesta così importante. Analizzando poi le criticità riscontrate nel primo Click Day del 4 dicembre, dopo 11 anni di esclusione, emergono problemi riguardanti quote insufficienti, tempistiche per ottenere un riscontro troppo lunghe e difficoltà operative nel portale del Viminale.
Di fronte a queste sfide, si pone la necessità di rivedere il Decreto Flussi, prevedendo strumenti più flessibili che consentano alle famiglie di soddisfare le esigenze di assistenza in tempi utili e di tutelare i diritti dei lavoratori. Questa richiesta è stata ribadita anche nella lettera inviata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dalla Campagna Ero Straniero, che ha sottolineato l’urgenza di una modifica normativa volta a una più generale riforma del sistema di ingresso per lavoro, con l’introduzione di canali diversificati e flessibili.
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