ROMA, 30 gennaio 2013 – Un piano regionale triennale sull'immigrazione che faccia da base e da scheletro alle ''politiche attive'' che, se vincerà le elezioni, la giunta di Nicola Zingaretti vorrà mettere in atto in Regione Lazio.
Ad annunciarlo è stato il candidato del centrosinistra che ha incontrato una platea di immigrati e operatori del sociale alla fondazione Il faro.
Per Zingaretti i disagi che vivono oggi gli immigrati sono il frutto della ''rimozione delle politiche attive, perche' per pregiudizio ideologico o per cavalcare la paura c'e' stata una lunga fase nella quale tali politiche sono state sostituite con approcci culturali gravi che fanno coincidere l'immigrazione con il tema della sicurezza e dell'ordine pubblico, o le collocano nelle strategie degli Esteri fino ad arrivare alle tragedie dei barconi. Ma questo approccio ha fallito anche nei suoi punti qualificanti, non ha risolto i problemi della sicurezza ma ha anzi favorito emarginazione e clandestinità".
Da qui l'idea di ''un piano regionale per l'immigrazione – ha spiegato Zingaretti – che duri tre anni e che affronti a tutto campo il tema dell'immigrazione, orientando le politiche regionali nei suoi vari campi''. Nella sanita' per esempio con ''campagne di informazione in lingue straniere o con mediatori culturali'', nel campo della formazione ''individuando forze lavoro in una citta' che ne ha grande bisogno, specie nell'artigianato'', con una nuova programmazione europea, con il Psr.