A un "arsenale giuridico sempre più restrittivo" si accompagnano "regolarizzazioni di massa". Come i flussi 2008
Roma – 11 dicembre 2008 – "Tra leggi sempre più dure e regolarizzazioni di massa, l’Italia naviga a vista sull’immigrazione".
Lo sostiene il quotidiano francese Le Monde, in un articolo firmato lunedì dal suo corrispondente nel nostro Paese. Il pezzo è dedicato a Lampedusa, conta gli sbarchi e spiega come, dopo sessanta giorni nel centro di accoglienza, chi è arrivato via mare viene pregato di lasciare l’Italia e quindi il più delle volte diventa un clandestino.
Poi cita le leggi sull’immigrazione, definite un arsenale giuridico sempre più restrittivo: la Turco Napolitano, “che introdusse i Cpt e le quote per Paese”, la Bossi- Fini, “che ha ristretto i ricongiungimenti e subordinato gli ingressi alla presentazione di un contratto di lavoro”, quindi la “loi Maroni” (in realtà il ddl sicurezza) che vuole introdurre il reato di immigrazione illegale. A queste leggi si aggiungerebbe il patto con la Libia per la sorveglianza delle frontiere.
Ma questo “arsenale restrittivo”, secondo Le Monde, “si accompagna a regolarizzazioni di massa che non dicono il loro nome, praticate dal governi di centro sinistra e centro destra, che danno alla politica migratoria italiana l’impressione di navigare a vista”. Un esempio? Gli ingressi del decreto flussi 2008, che, come sanno anche i francesi, riguardano “persone che già vivono in Italia in clandestinità da lungo tempo”.
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L’île italienne de Lampedusa, porte d’entrée de futurs clandestins (Le Monde)
EP