Roma – 15 gennaio 2014 – Lega Nord contro Khalid Chaouki, e non è una novità, anche cambiando l’ordine dei fattori. Stavolta però, oltre ad attingere al solito repertorio xenofobo e antiislamico, i leghisti regalano al deputato del Partito Democratico figlio di immigrati marocchini anche un insulto inedito, “nazista”, paragonandolo a uno dei padri dell'Olocausto.
Tutto nasce da un falso allarme. Stamattina a Palazzo Chigi arriva una busta indirizzata a Cécile Kyenge dalla quale fuoriesce polvere bianca. L’apparato di sicurezza, particolarmente allertato in questi giorni in cui si rinfocolano gli attacchi alla ministra dell’Integrazione, scatta immediatamente. Intervengono i Vigili del Fuoco, la polvere risulta essere bicarbonato.
Quando ancora non si sa che la lettera è inoffensiva, Chaouki scrive su Facebook: “Lettera sospetta arrivata a Palazzo Chigi indirizzata Cécile Kyenge. Massima solidarietà e individuazione immediata degli esecutori. Mentre i mandanti morali hanno un nome e un cognome: Lega Nord. Da Salvini attendiamo condanna netta e senza ambiguità. Basta Razzismo!”
Anche ieri Chaouki aveva attaccato la Lega, dopo che il giornale del partito aveva iniziato a pubblicare l’agenda di Cècile Kyenge con il malcelato obiettivo di favorire le contestazioni in camicia verde contro la ministra dell’immigrazione: “È un'aggressione razzista di cui e' primo responsabile il neo segretario della Lega Nord Matteo Salvini. La becera propaganda leghista che strizza l'occhio ad altri movimenti xenofobi europei non puo' e non deve avere cittadinanza nel nostro Paese”.
Oggi pomeriggio, dopo che l’allarme sulla lettera sospetta è rientrato, gli ha risposto il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Gianluca Pini.
“Ogni volta che apre la bocca, per fanatismo e stupidità Chaouki mi ricorda Himmler. Questo piccolo emulo islamico del nazismo – attacca il leghista – tenga però a mente che in questo Paese, per quanto disastrato dalle politiche lassiste sull’immigrazione dei Renzi di turno, non c’è spazio per i suoi deliri che vorrebbero un ritorno al medioevo e che c’è tanta gente pronta a difendere fino in fondo le conquiste di civiltà che ci differenziano, per fortuna, da certi soggetti”.
“Chaouki tenga anche ben a mente – aggiunge Pini – che il mondo è molto grande e non è necessario che ci onori della sua sgradevole presenza proprio qui. Se a lui non piace la cultura Padana, fatta di rispetto (che si intende per forza di cose reciproco) gli ribadisco che il mondo è grande, può sempre scegliere altri posti, come può sempre tornarsene in mezzo a chi si eccita per la segregazione di genere, la lapidazione, l’infibulazione, lo sgozzamento degli infedeli o altre cosucce simili che danno la misura della democraticità della sua cultura di origine”.
EP