Roma – 16 aprile 2012 – Fino a dove porterà questo scandalo del partito della Lega Nord che ogni giorno riesce a stupire tirando fuori delle scoperte le più impensabili?
Si pensava che il colmo dell’incoerenza, del «predicare bene ma razzolare male», l’avessero mostrato con la scoperta di “Lega Ladrona”, i soldi dei contribuenti usati dal partito ai fini personali, oops! pardon, familiali.
Quelli della Lega Nord ci avevano sempre fatto vedere di non voler nemmeno sentire nominare la parola “clandestino”. E invece cosa scopriamo che combinano? I leader avevano creato un network di comunicazione “clandestino” (ah!) usando schede intestate, uno penserà a padani, noooo, ad africani. A-fri-ca-ni! (Ogni rima è puramente caz…uale!)
Dalle carte dell’inchiesta sui pasticci contabili della Lega risulta infatti che i duri e puri padani usavano schede telefoniche, intestate a ignari extracomunitari (“tanto sono clandestini, non esistono”, avranno pensato?), per non essere intercettati.
Il quotidiano “La Stampa” racconta che, già due mesi fa, nel timore di un intervento giudiziario, i leader del Carroccio usavano utenze a nome di ignari cittadini stranieri pur di assicurarsi conversazioni protette.
Per quelli della Lega, andare in mare ad “intercettare” gli indesiderati “clandestini” disperati, per poi portarli coi “cellulari” delle forze dell’ordine nelle celle camuffate col nome di CIE, ed in seguito rimandarli indietro a casa loro, quello sì; ma per evitare di farsi “intercettare” a loro volta, benvengano i “cellulari” degli stessi “invasori” indesiderati.
Qualche volta gli extracomunitari servono! Anche ai leghisti. Ma solo per dire ai poveri “clandestini”: «Cellulari per noi! Cellulari per voi!».
Detto così potrebbe anche sembrare tanto equo da portare i malcapitati immigrati a dire: «Che buoni! Ci trattano come loro! Quello che prendono loro ce lo danno anche a noi! Oh, che bravii questi leghisti»
Solo che i primi “cellulari” servono a loro per non farsi “intercettare” mentre i secondi “cellulari” servono a portarti in… cella!
Milton Kwami
Africanouvelles.com